Nel Duomo di Sant’Agata de’ Goti è stata discussa oggi la dichiarazione su “Usura e Debito internazionale”, nota come “Carta di Sant’Agata de’ Goti”, presentata il 29 settembre 1997, dall’allora Vescovo Mario Paciello, nel terzo centenario della nascita di Sant’Alfonso Maria dei Liguori, Dottore della Chiesa e Vescovo di Sant’Agata de’ Goti.
L’appuntamento, organizzato dal “Mila – Museo Itinerante dei Luoghi Alfonsiani” con diocesi di Cerreto Sannita e cooperativa sociale “iCare”, è stato disertato però, a causa di impegni di governo, dal principale ospite, ovvero il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, è stata occasione per discutere sul nobile obiettivo di quel documento teso a mettere insieme comunità statali e comunità internazionale nel superamento delle separazioni tra economia, diritto, morale, religione.
L’obiettivo che appare anche utopistico, certamente maturato in ambito ecclesiale, è però tutt’oggi di straordinario impatto su tutte le coscienze, ha avuto risonanza mondiale ed è stato oggi discusso da molte personalità alla presenza di un pubblico attento e partecipe. Ospite nella paese saticulano l’ex presidente del Consiglio dei Ministri Romano Prodi.
Presenti il Prefetto Carlo Torlontano, il Comandante dei Carabinieri Enrico Calandro, il Comandante della Guardia di Finanza, Eugenio Bua, il senatore di Fratelli d’Italia Domenico Matera, il consigliere regionale Mino Mortaruolo, il presidente della Provincia Nino Lombardi.
Matteo Prodi, direttore della Scuola diocesana d’Impegno Socio-Politico ,dopo aver ammesso di non aver avuto conoscenza del documento ha richiamato però l’attenzione sul fatto che la Carta debba essere meglio conosciuta e dibattuta a tutti i livelli. Il messaggio di questa Carta è di straordinaria attualità. La Chiesa, ha dichiarato Prodi, ha da tempo una posizione chiara sul tema del debito internazionale contratto dai Paesi più poveri e fragili dell’economia mondiale, così coime senza tema di equivoci è la condanna della Chiesa sul tema dell’usura. In realtà i due problemi comportano una grande capacità di ascolto, di accoglienza, di solidarietà e di condivisione rispetto alle criticità di chi non risece a contrastare e combattere le violenze e le arroganze dei Paesi e degli stessi uomini più ricchi, che fagocitano le energie dei più poveri, schiavizzandoli : ” La lotta per l’affermazione della giustizia nel mondo è un tema centrale della Chiesa nel nome della fraternità e della misericordia, costituenti il nucleo fondamentale del messaggio evangelico”. E’ intervenuta quindi Filomena Sacco, docente Accademia Alfonsiana nel ricordare il lungo lavoro che ormai ha condiviso da cinque anni con Matteo Prodi, ha ricordato la straordinaria figura di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori ed il messaggio che lui ha lanciato a tutte le genti con la sua opera evangelica a servizio dei più bisognosi, sporcandosi le mani per aiutare i più poveri e ascoltandone le sofferenze e i patimenti. Ha preso quindi la parola l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi spaziando sui temi dello sviluppo dei popoli, di politica estera, migranti e ambiente. L’ex capo del governo ha inquadrato il tema dello sviluppo dei popoli nel contesto di quella che negli ultimi tempi dello scorso Millennio era considerata la linea guida internazionale e cioè la globalizzazione, ovvero l’egemonia internazionale oltre tutti i confini e a tutte le latitudini del modello capitalistico a senso unico. Prodi riconosce alla globalizzazione il merito di aver generato uno sviluppo molto forte a livello globale tanto che dal 1985 si è assistito ad una crescita continua nei paesi Asiatici e che oggi sono al centro del Mondo: “La modernizzazione però ha portato un aumento delle disparità non solo tra i diversi paesi. La tensione tra gli Stati è fonte di forte preoccupazione politica. La Cina gioca un ruolo sempre maggiore nello scacchiere asiatico e internazionale. Non abbiamo a questo proposito la mediazione dell’Onu che però è il Soggetto deputato a tanto. Servirebbe un arbitro che corregga quest’andamento soprattutto per la disparità sempre più evidenti. “Poi ha aggiunto: “La Riforma dell Onu è stata tentata molte volte, si tratta di un tema di grande interesse, ma difficilissimo da affrontare. Sono pessimista, gli sforzi non sono mai a buon fine. Non si bada alla convivenza tra diversi ma alle divisioni”. L’ex presidente ha poi affrontato il tema della migrazione: “parliamo di migrazione biblica che deve essere gestito in un modo capace di tendere rapporti di cooperazione tra paesi: se così non è, ha detto Prodi, la tensione politica che si crea si aggrava sempre di più. Occorre creare strutture di cooperazione e servirebbero università paritarie. Servono regole precise altrimenti non s risolverà nulla e mai. Ovviamente non è un problema che si risolva immediatamente”. Sulla crisi climatica Prodi ha detto che il vero problema è trovare un accordo. Tanti vertici si sono svolti, ma nessuno ha prodotto risultati. Eppure, secondo l’ex Presidente, bisogna spingere ad ogni costo per gli accordi. L’uomo ha creato disastri ambientali ed anche in questo contesto si deve collocare la guerra in Ucraina, che è un problema politico globale. Il Vescovo Mazzafaro ha chiuso il Convegno affermando che il nostro è un mondo globalizzato ma senza anima. Da questa considerazione nasce il richiamo d Sant’Alfonso è forte ed occorre ritrovare le parole soprattutto le opere di questa figura di Vescovo.
“In questo richiama si colloca il valore e l’attualità della Carta di Sant’Agata nella potente discussione sul debito internazionale e sulla questione dei migranti.”
Mazzafaro ha ammonito: “Guardare il mondo da parte degli abbandonati. Guardare il mondo da un’altra prospettiva rispetto a quella attuale. Proteggere i poveri. Lo sguardo deve essere misericordioso e giusto. La giustizia da sola non basta, l’Europa deve recuperare il suo ruolo”.