Prosegue davanti al Tribunale di Benevento, in composizione collegiale (Presidente Fallarino, Giudici a latere Telaro e Nuzzo), il processo noto come “Maleventum”. Gli imputati, tra cui Paolo Di Donato, soprannominato il “Re dei Migranti“, e il Brigadiere dei Carabinieri Salvatore Ruta, sono accusati di reati come corruzione, truffa, frode e violazione del segreto d’ufficio, con riferimento alla gestione dei centri di accoglienza per migranti.
L’udienza è stata caratterizzata dall’escussione di numerosi testimoni di rilievo. Tra questi spiccano il già Capo di Gabinetto del Ministero degli Interni e attuale Assessore Regionale alla Legalità Mario Morcone, il Prefetto Paola Galeone, il Colonnello Gennaro Tiano, il Colonnello De Nisco e la Dott.ssa Mena Iadanza, Capo del Dipartimento Prevenzione dell’ASL di Benevento. I difensori degli imputati, tra cui l’Avvocato Vittorio Fucci e l’Avvocato Pietro Farina per Paolo Di Donato, hanno incalzato i testimoni su aspetti chiave della vicenda. Particolarmente rilevanti le dichiarazioni della Dott.ssa Iadanza, la quale ha confermato l’idoneità igienico-sanitaria dei centri di accoglienza denominati Damasco 9 e Damasco 12. Pur riconoscendo una temporanea criticità idrica, ha specificato che questa era stata risolta mediante la fornitura di acqua minerale agli ospiti.
La vicenda processuale si intreccia con il periodo di massima emergenza migratoria, tra il 2015 e il 2017, quando l’Italia fronteggiava sbarchi quotidiani. Gli avvocati delle difese hanno sottolineato la complessità del sistema di accoglienza in quel periodo, evidenziando come le criticità gestionali fossero spesso amplificate dalle circostanze straordinarie. Gli avvocati Fucci e Farina stanno puntando a dimostrare la buona fede di Di Donato nella gestione dei centri, evidenziando come alcune presunte irregolarità fossero il frutto di un contesto emergenziale.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 9 gennaio, quando saranno ascoltati ulteriori testimoni delle difese.