Continua il processo nei confronti di un ‘finto’ medico di San Giorgio del Sannio (avvocato Carlo Taormina), da settembre 2022 agli arresti domiciliari per lesioni aggravate, truffa aggravata e omicidio preterintezionale, ipotizzato per la morte di una donna di 54 anni. La triste vicenda è legata alla morte di Angela Russo vittima di un raggiro operato dal falso medico Angelo Graziano, 34 anni. Il decesso della donna di Mirabella Eclano, secondo quanto stabilito dal medico legale, è stato causato da trasfusioni fatte per seguire una terapia priva di validità scientifica. Sette persone si sono costituite parti civili, tra cui una paziente, assistita dall’avvocato Stefano Pescatore, e gli eredi e i congiunti della vittima, rappresentati dall’avvocato Cinzia Capone.
Questa mattina era previsto l’esame dei consulenti del Pubblico Ministero, che non erano presenti in aula e hanno giustificato l’assenza. Per questo motivo l’udienza è stata rinviata al 25 ottobre. Poi appuntamento per il 29 novembre quando ci sarà l’esame dell’imputato (Graziano).
Le indagini
Le indagini della polizia giudiziaria avevano preso il via alla fine del marzo 2021, dopo la denuncia dei fratelli della donna deceduta. L’attività investigativa aveva fatto emergere una serie di indizi nei confronti del sedicente medico che, secondo gli inquirenti, approfittando della vulnerabilità dei suoi numerosi pazienti, per lo più intimoriti da patologie immaginarie che lui stesso aveva diagnosticato. Infatti, lo pseudo medico non si sarebbe limitato a prescrivere medicinali e/o rimedi che sosteneva essere naturali, ma avrebbe anche praticato trattamenti pseudo-sanitari e pseudo-terapeutici. Per la Procura di Benevento tutto avveniva con un unico obiettivo: assicurarsi vantaggi economici.
Graziano ‘esercitava’ nel Sannio, ma attirava pazienti anche da altre aree geografiche. In particolare, proponeva un modello di cura specificatamente diretto, a suo dire, alla cura di malattie oncologiche, avvalendosi della collaborazione di un luminare tedesco esperto della ‘medicina naturale’. Non solo, poichè praticava trattamenti per endovena e autotrasfusioni ematiche, con metodiche artigianali e con miscele dannose per la salute, provocando, in un caso, la morte di Angela Russo, una donna di 54 anni che era in buone condizioni di salute e che non soffriva di alcuna patologia tale da rendere necessarie terapie invasive e, a maggior ragione, terapie non scientificamente validate.