Cruda, realistica, spirituale. Queste le caratteristiche de “La Passione Vivente nella Benevento romana”, in scena nella serata di ieri l’VIII edizione organizzata dalla Parrocchia di San Donato.
Nel centro storico della città, infatti, a distanza di oltre tre anni, è tornata la manifestazione dedicata ad uno dei momenti più suggestivi del periodo pasquale: una rappresentazione teatrale che anima e invita alla riflessione sulla Passione di Gesù Cristo, ripercorrendone i momenti più salienti.
Un’opera che ha visto impegnate oltre cento persone tra attori, narratori e figuranti che da semplici appassionati, non professionisti, hanno voluto mettersi in gioco, dedicando il loro tempo per offrire uno spettacolo unico alla collettività.
Il corteo è partito dal Duomo, dove si è svolta l’’Ultima cena’, per poi proseguire in direzione Arco del Sacramento trovando nell’area verde di Piazza Baccari il perfetto contesto per ricreare ‘l’Orto degli ulivi’. Successivamente si è raggiunta Piazza Imbuto per il ‘Pretorio’ e infine nello splendido Teatro Romano le ultime scene: la Crocifissione e la Resurrezione.
Nonostante le temperature particolarmente rigide, è stato un appuntamento molto partecipato che ha coinvolto ad ampio raggio i cittadini, tra cui molti giovani, a testimonianza che la popolazione rimane salda nelle proprie tradizioni e non rinuncia a renderne complici le nuove generazioni.
L’allestimento è stato curato nei minimi dettagli sotto l’occhio attento di Paola Fetto che, al termine della serata, si è detta soddisfatta per la riuscita dell’evento: “Sono contenta. Ci siamo impegnati tantissimo per la realizzazione di questo spettacolo. È stata dura riprendere dopo alcuni anni e non è stato facile recuperare tante persone. È stato pero un bel lavoro, impegnativo, tutti si sono immedesimati bene nelle parti”.
Ad accompagnare le voci e a guidare le azioni dei personaggi sul palcoscenico i giovani musicisti dell’Ensemble “Florilegium Musicae” del Liceo Musicale ‘G. Guacci’ guidato dai Maestri Selene Pedicini e Daniela Polito.