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Quartiere DONGuanella o acronimo di ‘Dove Ognuno Nasce Giudicato’. E’ Enzo Dong ed è il cantante del momento, almeno a Benevento. Eppure in pochi conoscono le sue canzoni, ma per sentito dire sanno che i testi sono carichi di odio e violenza. 

E così, il suo Capodanno a Benevento è finito prima di iniziare. Nemmeno il tempo di mettere una bottiglia al fresco che la sua esibizione dell’ultimo dell’anno è stata annullata dall’amministrazione comunale, ops dall’organizzazione di InCanto di Natale, che lo aveva scelto dopo aver troppo tergiversato.

Il motivo? Alcuni rappresentanti dell’amministrazione stessa, col sindaco in testa, non hanno affatto gradito la tipologia di artista, diciamo così, troppo fuori dagli schemi. Per chi è abituato, riscontrando tra l’altro il favore del pubblico, a Gianni Morandi, Massimo Ranieri ed Iva Zanicchi, difficile possa mandar giù un trapper così spinto. 

Eppure, «Prendo una bitch, diventa principessa. Le ho messo un culo nuovo, le ho comprato una sesta (…) Arriva Tony, inizia il party. Volano schiaffi e reggiseni da ogni parte. Con una sola botta faccio due gemelli (…) Copro la mia pu**ana di gioielli. Ma non sei la mia tipa, quindi niente anelli» è un testo tutt’altro che sanremese proposto da un altro trapper, quel Tony Effe, prima ingaggiato poi rifiutato per il capodanno a Roma,  ma protagonista a Benevento dell’ultima edizione di Città Spettacolo del 2024. Stesso destino per i due ‘ribelli’.

Tra l’altro, sempre in occasione della kermesse diretta da Renato Giordano, si era già esibito anche il trapper napoletano Enzo Dong, in apertura al tanto discusso concerto di Geolier del 3 settembre 2023.

Delle due l’una: o Enzo Dong in sedici mesi ha operato una netta trasformazione, passando da un simil Gino Latilla (buonanima) ad un trapper ribelle, o la decisione di tagliarlo fuori dal concerto di Capodanno, non è propriamente attribuibile ai testi del cantante napoletano, ma evidentemente è solo frutto di una superficiale gestione della comunicazione e dell’organizzazione del Capodanno.

Magari non andava scelto a priori. E, probabilmente, non andava accettata la sua presenza nemmeno in occasione di Città Spettacolo di due anni fa. Una ‘doppia morale’ che lascia spazio ai trapper ribelli in estate, quando ‘tutto è lecito’, mentre li scaccia via a Capodanno, quando il clima come la morale, diventa ‘rigido’ per non dire ‘glaciale’.