Si è svolto sabato pomeriggio a Castelvenere l’incontro di chiusura del progetto ‘Indigena – Sannio Camaiola’ durante il quale sono stati presentati i risultati conseguiti per rafforzare e consolidare le reti relazionali tra i soggetti del sistema della conoscenza e promuovere la diffusione dell’innovazione nella filiera vitivinicola del territorio dell’Alto Tammaro e del Titerno e dedicato al vitigno Camaiola, adatto a una viticoltura intelligente e sostenibile. Si è trattato del primo studio scientifico riservato al vitigno storicamente coltivato nell’areale telesino-titernino, che lascerà in eredità al territorio un patrimonio di conoscenze altamente innovative, frutto di relazioni con il mondo della ricerca scientifica.
Il progetto ‘Indigena – Sannio Camaiola’ è stato finanziato dall’Ats Gal Alto Tammaro – Gal Titerno nell’ambito della Strategia di sviluppo locale (Ssl) sostenuta dal Psr Campania e ha coinvolto otto aziende del territorio Ca’Stelle (capofila), Anna Bosco Vitivinicola, Antica Masseria A’ Canc’llera, Azienda Agricola Scompiglio, Terre Di Leone, Vinicola del Sannio, Vinicola del Titerno.
All’incontro, hanno preso parte anche rappresentanti del Gal Alto Tammaro – Titerno e sono interventui: il prof. Riccardo Aversano, la prof.ssa Angelita Gambuti e il prof. Riccardo Vecchio dell’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ – Dipartimento di Agraria – Sezione di Scienze della Vigna e del Vino (partner scientifico del progetto), Nicola Matarazzo, Responsabile tecnico scientifico, Pasquale Maglione, già componente della XIII Commissione agricoltura – Camera dei Deputati, e Pasquale Carlo giornalista e scrittore, che hanno presentato i risultati acquisiti nell’ambito dello studio per la valutazione delle caratteristiche organolettiche e di produttività, delle potenzialità enologiche e di mercato del vitigno.