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Dopo 7 anni e mezzo alla guida della Procura della Repubblica Aldo Policastro lascia l’incarico di Procuratore capo di Benevento. Ora è il nuovo Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli.

Questa mattina nell‘Aula 1 del Tribunale il saluto della città di Benevento da parte delle istituzioni cittadine civili militari religiose. Policastro, eletto lo scorso luglio dal plenum Csm, sarà sostituito per circa un anno dal  Procuratore facente funzioni Gianfranco Scarfò, in attesa che poi il Csm prenda una decisione sulla Procura sannita.

Nel 2017 Policastro è arrivato al vertice della Procura di Benevento, sostituendo il procuratore aggiunto Giovanni Conzo che aveva a sua volta sostituito Giuseppe Maddalena, andato in quiescenza. Oggi l’omaggio della città. Policastro ha sottolineato: “Vado via con una certa tristezza. Torno a Napoli dove ho iniziato il mio impegno professionale. Ricordo che quando sono arrivato a Benevento non conoscevo nessuno. Qui ho trovato colleghi capaci e intelligenti coi quali abbiamo formato subito una bella squadra che ha svolto un’attività all’altezza della sfida tentando di dare una risposta di qualità e tempestiva. Per me il Sannio è stata una scoperta e mi sono affezionato a questo ufficio, al territorio e alle splendide persone che ho incontrato”. Il Procuratore ha quindi aggiunto: “Sono rimasto molto legato al territorio. Non tocca a me fare fare i bilanci, i risultati li valutate voi. Qui ho trovato persone perbene riservate gentili” 

Il magistrato ha poi ricordato  come contrariamente a quanto di spossa pensare Benevento pur essendo la provincia più piccola della Campania fa registrare un tasso di criminalità rilevante, anche sommersa: “Che non opera con azioni di fuoco, ma porta avanti un’azione penetrante e silenziosa”. Sulla sua futura esperienza partenopea ha concluso: “A Napoli svolgerò l’importante incarico che mi è stato affidato cercando di fare il massimo, in sinergia coi colleghi di ufficio e con gli otto procuratori della Repubblica del distretto con i quali ci deve essere un’intesa forte per sviluppare un’azione di contrasto adeguata”.

Il nuovo Procuratore Scarfò ha sottolineato: “E’ un’eredità pesante ma prestigiosa. L’autorevolezza di Policastro era evidente, per la sua storia professionale ricca. E’ un passaggio importante per la città di Benevento. E’ una forma di riconoscimento per quest’area molto spesso non valorizzata. La città si merita il lascito di Policastro che oggi con tristezza salutiamo”. Scarfò ha quindi detto: “Ha rappresentato la sintesi  tra cultura e giurisdizione. Non si è chiuso nel guscio delle carte. Ricordo i rapporti con l’avvocatura, i principi d’uguaglianza, il diritto di difesa, il principio contraddittorio ma anche l’etica del dubbio”. Il nuovo Procuratore ha ricordato come Policastro abbia intrapreso l’azione contro la violenza di genere e gli Strumenti di prevenzione adottati: “Qui è stato istituito un protocollo fondamentale per le vittime di violenza, qui istituito uno spazio fisico in Procura  per ascoltare le vittime.” Infine ha sottolineato: “E’ stato un modello di assoluto riferimento come approccio anche con autorevolezza su reati ambientali, reati su pubblica amministrazione e tutela del territorio.  Ho avuto la sfortuna per averti solo per 2 anni. Ora spero che non si dimentichi del Sannio, abbiamo ancora bisogno di lui per i suoi consigli”.

E’ intervenuto il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha ricordato: “L’etica del dubbio, il confronto sulla  neutralità per un umanesimo giudiziario. Il Presidente della Provincia Nino Lombardi ha ricordato come lui abbia incarnato i valori fondamentali e fondanti nostra Costituzione: “Ha saputo confrontarsi con istituzioni Istituzioni e associazioni su problematiche di lavoro nero, bullismo  e il delicato e terribile reato sui femminicidi”. Infine Lombardi ha ricordato come la Magistratura non può essere lasciata sola. Parola anche ai due Vescovi, quello di Benevento mons. Felice Accrocca e quello di Ariano Irpino mons. Sergio Melillo. Mons. Accrocca ha ricordato come con Policastro si sia potuto confrontare su argomenti non solo d’attualità ma anche ecclesiali, mentre mons. Melillo ha sottolineato  come abbia sempre e quotidianamente ricercato verità e metodo.