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Inserimento della tessera, controlli, censimenti, riprese personalizzate. Eppure i tifosi riescono a entrare ancora una volta nel settore ospiti con le tasche piene di fumogeni, bombe carta e chi più ne ha più ne metta.

Gli oltre 300 tifosi della Casertana hanno fatto poco per passare inosservati al loro ingresso nel settore ospiti del Vigorito. Un fitto lancio di fumogeni che ha prodotto l’interruzione della partita tra giallorossi e falchetti per qualche minuto.

Scene viste troppe volte e da condannare sempre ma resta sempre il dubbio di come sia possibile che tutto ciò accada ancora, com’è possibile che ci sia una capillarità nel cercare di ridurre il numero di tifosi in viaggio trovando ogni soluzione possibile e poi si diventa ostaggio di poche persone che decidono di mettere il proprio marchio sulla partita.

Un controllo attento se si tratta di tifosi di casa (striscioni, megafono, tappi di bottiglia) e meno per gli ospiti, eppure sarebbe più facile il contrario considerando il divario numerico tra le parti. Insomma si riesce a togliere mille tappi di bottiglia e accendini a 5mila persone e non 10 fumogeni e bombe a 300 persone. Curioso quanto meno, dovrebbe essere più facile il contrario. Eppure le immagini viste al Vigorito continuano a essere antipatica abitudine.

E questo senza contare i piani traffico, la chiusura delle strade e le attività isolate per fare in modo che tutto vada nel verso giusto, agenti coinvolti a presidiare i cavalcavia per evitare incroci e poi ci si trova di fronte a situazioni del genere. Situazioni che si verificano proprio nello stadio, che è l’ultimo step di un meccanismo che si chiama servizio d’ordine.