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In merito alla nota dell’avvocato Luca Coletta sulla questione taglio dei pini al viale degli Atlantici, arriva pronta la risposta dell’assessore all’ambiente al comune di Benevento, Alessandro Rosa:

“Non c’è nessuna festa per il taglio dei pini compromessi di Viale Atlantici: l’unico ad esserne convinto è l’avvocato Luca Coletta, e per carità va bene così. Anche perché è evidente che Coletta è di quelli, beati loro, che una volta assunto un convincimento, giusto o sbagliato che sia, non c’è nulla che possa portarli a vacillare: ma anche in questo caso, per carità, va bene così.
D’altronde l’invidiabile comfort zone dell’ambientalismo con le terga altrui è calda, accogliente e sicura: perché mai Coletta dovrebbe uscirne?
E il sistema comunicativo pure è facilissimo: basta buttare lì 10-20 righe, raffazzonate ovviamente, prive di elementi di certezza e pigiando il pulsante sul roboante un tanto al chilo come fosse il fumo in discoteca (sbagliando peraltro, perché quando parla di piante del secolo scorso per darsi un tono probabilmente lui intende il 1800, ma lessicalmente indica il 1900…e quegli alberi sono ovviamente tutti del 1900) e sparando scemenze a raffica.
Dice che in fin dei conti non c’è nessuna perizia che abbia detto che quegli alberi fossero pericolosi “in realtà”: certo, nella sua realtà.
Dice che in fin dei conti i test non hanno rivelato la pericolosità di quegli alberi e che (sempre in fin dei conti) i fenomeni meteo delle nostre zone non sono poi così pesanti : e qui verrebbe in aiuto la cara signorina Silvani coi suoi meme che la vedono nell’auto del ragionier Fantozzi a complimentarsi…ci fosse stato l’avvocato Coletta alla guida della meravigliosa Bianchina i meme sarebbero andati dall’ “Ah, anche botanico” all’ “Ah, anche climatologo”.
Naturalmente poi, nel caso in cui al di là dell’insindacabile verbo colettiano uno di quegli alberi fosse venuto giù, provocando danni a cose, o soprattutto a persone, l’ambientalismo con le altrui terga del maestro avrebbe trovato la massima declinazione: comodo nella propria confort zone con chi è chiamato a decidere, invece, nelle aule di tribunale. Eh già.
Nel ruolo successivo, quello di paesaggista ed esperto di skyline il Coletta parla di scempio, di giorno triste e bla bla bla fratelli come direbbe Vecchioni: toppa anche qui, perché gli alberi tagliati verranno sostituiti da piante dello stesso tipo.
Ometto di ricordare l’iter che ha portato alla situazione attuale, frutto di numerose perizie di esperti (non come Coletta naturalmente), di interventi della Procura e di un lavoro di mediazione con movimenti ambientalisti capaci di uscire da facili comfort zone, più affezionati all’ambiente che ai comunicati stampa.
Ometto di ricordarlo perché sono conscio che non avrebbe effetto alcuno in chi non ha la benché minima intenzione di mettersi in discussione, e stante che siamo nel campo delle omissioni ometto pure di ricordare a quale categoria appartiene simile atteggiamento secondo il poeta americano Lowell”.