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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”.  

“Ieri in tarda mattinata il soprintendente, Gennaro Leva, dopo gli scavi in piazza Santa Maria (piazza Cardinal Pacca) che hanno portato alla luce un pavimento in mosaico, resti delle terme romane, strutture medievali ed almeno due tombe, ha autorizzato su quell’area la costruzione di un edificio del Comune di Benevento per improbabili turisti.

La decisione del funzionario del Ministero dei Beni Culturali è stata concordata con il sindaco Mastella senza neppure attendere che l’archeologo completasse lo scavo che ha portato alla luce uno scheletro in una  tomba con una parete affrescata, subito svuotata.

Altre tombe trovate a due metri di profondità sono ancora chiuse, non ci sono ancora ipotesi sulla datazione dei grandi blocchi di tufo e non è stato effettuato lo scavo in profondità vicino al pavimento in mosaico alla ricerca dei resti del tempio di Iside.

Proprio in questi giorni la Provincia ha annunciato la riorganizzazione del museo Arcos che espone molti reperti egizi relativi proprio alla dea “signora di Benevento” ma il Comune e la Soprintendenza non trovano il modo di organizzare una campagna di scavo tra il decumano e l’area sulla quale probabilmente sorgeva il tempio descritto sull’obelisco ora collocato il piazza Papiniano.

Il Comune ha fretta di spendere un milione di euro per costruire su quelle preesistenze storiche un Ufficio di Accoglienza dei Turisti che però già esiste in via Pertini, all’imbocco dell’attuale terminal bus, vicino al complesso di Santa Sofia, il museo del Sannio, il museo egizio, la Rocca dei Rettori, l’Hortus Conclusus, il Teatro Comunale, le mura e il centro storico longobardo.   

Ma l’amministrazione Mastella ha deciso che i turisti non possono arrivare in quel terminal sul quale l’arch. Antonio Iadicicco ha progettato, prima di diventare dirigente al Comune, un parcheggio multipiano.  Proprio Iadicicco, adesso responsabile dei progetti PICS, ha redatto il preliminare del Terminal Bus Turisti in piazza Santa Maria, una struttura di lamiere e cemento per “accogliere” i visitatori mentre i loro autobus dovranno transitare più volte nella strade strette del centro storico per scarico e carico passeggeri.

E’ l’ennesima decisione contorta e contraddittoria di questa amministrazione che non ci meraviglia. Ci preoccupano, invece, i comportamenti delle autorità di controllo che appaiono davvero incomprensibili.

In questo caso, quello della Soprintendenza Archeologica che il 21 settembre del 2021 comunicava “parere favorevole di massima all’esecuzione dei lavori a condizione che l’intera area del progetto venga in modo preventivo interamente indagata dal punto di vista archeologico al fine di verificare la potenzialità archeologica, le caratteristiche delle evidenze eventualmente interferenti con l’opera e l’effettiva possibilità di eseguire il progetto”, e poi ha rinunciato allo scavo preventivo, ha aspettato la nomina della ditta appaltatrice e non ha neppure indagato per intero l’area scelta per il front office e le pensiline dei bus.

E sempre a proposito di terminal bus che vanno e vengono, vorremmo capire che fine hanno fatto le indagini della magistratura sul progetto Periferie con i farlocchi interventi dei privati e l’incendio della Porche di Iadicicco”.