Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Pompeo Taddeo, esponente della Fp Cgil Benevento – Sanità Privata.
“Pervengono a codesta Organizzazione Sindacale numerose segnalazioni relative all’ operato del neo Direttore Generale della Casa di Cura Gepos di Telese Terme, Dott. Pinto, il quale sembrerebbe aver assunto l’ impegno di falcidiare in totale autonomia i diritti e le norme contrattuali, faticosamente resi operativi in anni di confronto sindacale all’ interno dell’ Azienda. Tale riprovevole, oltre che illegittimo modus operandi, parrebbe sostanziarsi nell’ invito intuitu personae a far accettare ai singoli lavoratori, per ora solo il personale amministrativo, una significativa riduzione dell’ orario di lavoro settimanale; una procedura (ove corroborata dai fatti) degna della più bieca e banale misconoscenza delle regole base dei rapporti industriali, che la legge disciplina, promuove e garantisce in ogni fase del percorso di vita di tutte le entità produttive ed economiche comunque denominate, e dove le crisi aziendali, così come ogni misura relativa al personale, anziché porre il lavoratore dipendente in una inerte posizione di soggezione, apre al confronto con la parte sindacale al fine di analizzare al meglio le situazioni, cercando soluzioni alternative al ritocco delle posizioni dei lavoratori e delle lavoratrici, spesso monoreddito e favorendo la ricerca di diverse altre soluzioni di ottimizzazione delle risorse economiche, consentendo una paritaria partecipazione dei dipendenti ai processi decisionali che li riguardano, senza lo spauracchio di autoritarie, ma tutt’ altro che autorevoli, né autorizzate, azioni dirette nei confronti di chi, nella stessa Azienda, ha apportato il proprio contributo professionale per una parte considerevole della propria esistenza. Diffidiamo pertanto il neo Direttore dall’ intraprendere tali singolari iniziative, prestando sin da ora la nostra disponibilità ad un confronto serio e trasparente tra le parti, al fine di scongiurare l’ estensione di tale nefasta opera al restante personale sanitario”.