Di seguito nota stampa del consigliere comunale Luigi Diego Perifano:
“È stato convocato l’ennesimo Consiglio Comunale per l’approvazione di debiti fuori bilancio. A questo punto sembra che l’assemblea consiliare non abbia altra funzione che non quella di mettere pezze agli obbrobri collezionati da un’amministrazione sin qui incapace di dare una sterzata e mettere in riga gli uffici. Tocca così assistere alla saga degli sprechi (ottomila euro per il mancato rilascio di certificati anagrafici!), nel mentre si nega la possibilità della cancellazione delle cartelle esattoriali fino a 1000 euro, invocando i rigori di un dissesto finanziario che dura all’infinito.
Anche in questa seduta consiliare restano quindi fuori dall’aula di Palazzo Mosti i temi di maggiore rilievo e attualità.
La controversa questione dell’affidamento del servizio idrico è scomparsa dai radar: eppure si è fatto credere a tanti amministratori in buona fede che occorreva procedere alla costituzione della società mista entro l’8 febbraio, pena non so quale commissariamento a scapito dell’autonomia del territorio. L’8 febbraio è passato, e pure da un pezzo: non è successo niente, le procedure sono ferme, e si è capito che l’urgenza delle “decisioni improrogabili” era tutta una montatura.
L’unico fatto nuovo è il parere della Corte dei Conti della Campania che ha fatto strame degli schemi deliberativi predisposti per “partorire” la società mista.
Un pasticcio.
Come quello che si preannuncia per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Prima si è proclamato con enfasi il risanamento finanziario della Samte, anche grazie al consistente apporto del Comune di Benevento. Poi, a distanza di qualche settimana, la Samte è stata letteralmente buttata a mare, giacché le è stata negata la gestione degli impianti provinciali di smaltimento rifiuti. Un modo di procedere confuso e contraddittorio, che, a quanto si apprende, dovrebbe avere come sbocco la creazione di una nuova società pubblica entro il prossimo 30 marzo!! Altra scadenza improbabile, diciamo così.
Sullo sfondo il piano B (o forse A) : arrivare anche per il servizio rifiuti all’individuazione di un gestore privato. Tramonta, senza che neanche se ne sia parlato, la possibilità di una integrazione ASIA-Samte per realizzare un solido progetto di conduzione interamente pubblica del ciclo integrato dei rifiuti, finalizzato non solo all’efficienza del servizio, ma soprattutto alla sua economicità, a tutto beneficio dell’utenza che paga, ad oggi, una Tari salatissima.
Sui servizi pubblici si sta dunque giocando una partita fondamentale, nella quale, tuttavia, non si coglie un ruolo incisivo e strategicamente orientato del decisore pubblico. Ed è inevitabile, quando la politica è incerta, e manca un filo conduttore nelle scelte fondamentali, che la tutela degli interessi pubblici diventi più fiacca e problematica”.