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Benevento – Il piede in un passato ancora recente, e dunque l’occasione per ringraziare quanti hanno sostenuto e votato il Pd lo scorso 25 settembre ma lo sguardo già proiettato al futuro con l’esigenza di rifondare il partito e il centrosinistra. Volendo sintetizzare, si può racchiudere qui il senso dell’iniziativa voluta da Erasmo Mortaruolo e Antonella Pepe e tenutasi questo pomeriggio nella sala conferenze del Dg Garden.

Nelle vesti di ‘guest star’ c’è Stefano Graziano, parlamentare eletto nel collegio plurinominale che abbracciava le intere province del Sannio e del Casertano. “Sarò il deputato di Benevento” – spiega il prossimo inquilino di Montecitorio, politico che in Campania fa da trait d’unione tra il segretario Letta e il governatore De Luca.  Assente il segretario provinciale Giovanni Cacciano e con lui buona parte del gruppo dirigente locale. Assenza prevedibile considerate le tensioni che hanno segnato i rapporti tra i vertici della federazione e i due protagonisti della campagna elettorale.

E a quanto pare, pure la convocazione di questa assemblea non è stata gradita ai piani alti del quartiere generale piddino: “L’incontro odierno è stato organizzato in assoluta autonomia da parte di alcuni candidati” – la postilla, dal sapore polemico, con cui si chiude la lettera di convocazione degli organismi dirigenti per venerdì 7 ottobre. “E’ quella la sede per le ineludibili analisi del voto” – la chiosa di segretario e segreteria provinciale. Che ci sia voglia di discutere, però, è evidente e lo dimostra Carmine Nardone. “Mi emoziona, oggi, prendere la parola. L’ultimo mio intervento pubblico risale al 2018. A dir la verità fu un tentativo di intervento perchè alla mia richiesta di parlare mi fu risposto che doveva riunirsi l’ufficio di presidenza, prima… “. 
Dall’ex presidente della Provincia, per decenni riferimento della sinistra sannita, l’invito ai presenti è ad aprire porte e finestre del partito: “Non abbiate paura di confrontarvi con quanti vogliono contribuire a dare forza a una sinistra vera, capace di riconoscere i propri errori e di contrastare le distorsioni del capitalismo”. In sala, ad ascoltare,  tra gli altri ci sono Leonida Collarile, Delia Delli Carri, Vittorio Fucci, Giulia Abbate, Giovanni Zarro, Costantino Caturano. E ancora i sindaci Angelo Pepe, Antonio Calzone, Leonardo Sacchetta, Angelo Marino, Lucio Ferella.

Come dimostrano le parole di Nardone l’attenzione è già sul futuro, in direzione di una stagione congressuale che si annuncia decisiva per i destini del Partito Democratico. “Ora non dobbiamo perderci” – spiega Mortaruolo. “In condizioni difficili, proibitive abbiamo dimostrato di essere ancora una forza presente sul territorio. Adesso dobbiamo lavorare per far crescere la nostra comunità”. Non manca, nelle riflessioni del consigliere regionale, un passaggio sui rapporti con palazzo Santa Lucia: “Aprire una interlocuzione nuova con la Regione non vuol dire subalternità. Significa aprire un confronto su idee e proposte utili al territorio sannita“.

Mi fa felice rivedere in sala volti che da tempo non si vedevano alle iniziative Pd. È il segnale che questa comunità ha ancora voglia di partecipare ed essere protagonista. Un dato importante visto che siamo alla vigilia di un congresso aperto dove serviranno energie e passione e non la rivendicazione di inutili fortini” – incalza Antonella Pepe. E comunità è la parola d’ordine anche di Angela Ianaro: “In questa campagna elettorale brutta e cattiva ho sentito la vicinanza e la collaborazione del partito. Ringrazio tutti, è stato bello per me ritornare a quelle che da sempre sono le mie radici culturali e valoriali”. E a ringraziare, oltre all’altro candidato Carlo Iannace, è anche l’unico piddino eletto nei due collegi sanniti, Stefano Graziano. Ed è proprio il deputato casertano a mettere i piedi nel piatto: “Chi paragona il dato del Sannio agli altri sa di commettere un errore. Nelle altre province il Pd concorreva con la destra, il Movimento 5 Stelle e Calenda. Qui no, qui avevamo un altro competitor importante, Clemente Mastella e un pezzo del Pd che ha lavorato contro di noi. Lo sottolineo perchè è doveroso parlare il linguaggio della verità. Il mio impegno, da parlamentare e dirigente di partito, è affinchè non succeda mai più, a nessuno, ciò che è successo a Benevento”. Una prima stoccata alla quale ne segue pochi minuti dopp un’altra: “Alcuni nostri amici non è che non hanno fatto il porta a porta: non hanno fatto neanche stanza a stanza… “. E ora? “Ora una rappresentanza ce l’abbiamo, potete contare su di me e sul consigliere regionale. Ricostruiamo una comunita, allora, senza veti e senza esclusioni”. Eccetto una: “Non voglio più mercanti nel tempio”.