Tra vicende commissariali e dinamiche congressuali per l’universo Dem sannita non saranno giorni noiosi quelli a cavallo tra la fine e l’inizio dell’anno.
Sul primo punto, dopo le audizioni della scorsa settimana (leggi qui e qui), Giovanni Cacciano e Mino Mortaruolo aspettano una nuova chiamata dalla Capitale. Una attesa che si annuncia tutt’altro che lunga visto che Marco Meloni, coordinatore della segreteria nazionale del Pd, dovrebbe farsi vivo già nel pomeriggio – al massimo nella mattinata di domani – per riconvocare le parti ad horas, sempre nella Capitale.
La sensazione – considerata pure la prudenza con cui si rilasciano dichiarazioni – è che il Nazareno voglia esperire l’estremo tentativo per giungere a una gestione meno traumatica possibile della fase commissariale. Tentativo che appare destinato comunque a fallire, data l’indisponibilità di Cacciano&Co ad accettare il siluramento giunto “come un fulmine a ciel sereno” nella serata del 14 dicembre. Ciò non toglie che l’ultima mediazione ci sarà. Probabile, però, che subito dopo ognuno procederà per la propria strada: Mortaruolo muoverà i primi passi ufficiali da Commissario e i “commissariati” definiranno la strategia di difesa e risposta.
Nel frattempo, la stessa area che si è stretta intorno a Giovanni Cacciano ha lanciato il primo squillo in ottica congresso. Affidato a Floriana Fioretti e Pasquale Orlando il compito di coordinare il Comitato per Bonaccini segretario, alla stampa è stato diramato un elenco contenente ben 146 nomi di ‘piddini’ pronti a sostenere il governatore emiliano. Oltre all’ex deputato Umberto Del Basso De Caro, spiccano, tra gli altri, cinque degli otto sindaci Dem: Giuseppe Addabbo, Antonio Calzone, Enzo Forni Rossi, Angelo Marino e Giuseppe Ruggiero. Della lista, poi, fanno parte tre dei quattro consiglieri a palazzo Mosti: detto della Fioretti, presenti Raffaele De Longis e Maria Letizia Varricchio. Resta fuori, al momento, soltanto Giovanni De Lorenzo che ancora non assume una decisione ufficiale ma che pure strada facendo potrebbe riaggregarsi ai suoi colleghi di banco.
Quanto agli altri, la candidatura di Paola De Micheli difficilmente susciterà interesse e partecipazione all’ombra della Dormiente. Discorso diverso per Elly Schlein ma all’ingresso del suo cantiere fa ancora bella mostra il cartello work in progress.
La scelta di affidare e Francesco Boccia il coordinamento della sua campagna elettorale, però, qualche effetto nel Sannio lo produrrà. Il commissario del Pd campano, da sempre uomo di fiducia di Enrico Letta, nel capoluogo potrà contare sul suo riferimento – affidabile in termini di consensi – Leonida Collarile. E’ già in fase di riscaldamento, poi, Vittorio Fucci: l’ex assessore regionale della giunta Caldoro si è avvicinato al Partito Democratico in occasione delle ultime politiche, forte di un solido rapporto di amicizia con Stefano Graziano, unico deputato di centrosinistra eletto nelle province di Benevento e Caserta e altro lettiano.
Al netto di qualche turbamento provocato dalla discesa in campo di Gianni Cuperlo, la Schlein dovrebbe incassare presto il sostegno ufficiale dell’ala sinistra del Pd, quella che a Roma fa riferimento ad Andrea Orlando e Giuseppe Provenzano e nel Beneventano ad Antonella Pepe, candidata nell’uninominale di Benevento alle elezioni di settembre e a ottobre ‘sfiduciata’ dall’assemblea provinciale che presiedeva.
Facile, a questo punto, immaginare che la Pepe ripartirà proprio dalla rete di contatti che si è costruita in campagna elettorale e che comprende anche personalità che di recente si erano allontanate dal Pd ‘decariano’, come dimostrarono i risultati ottenuti a San Giorgio del Sannio, Airola, Montesarchio, Telese, Pannarano, per citarne alcuni e senza dimenticare che ‘in casa’ ad Apice ci sono il sindaco Angelo Pepe c’è il consigliere provinciale Raffaele Bonavita.
Quanto a Erasmo Mortaruolo, l’unico rappresentante istituzionale che il Pd sannita esprime fuori dai confini della provincia dovrà rispondere innanzitutto alle funzioni di Commissario riconosciutegli dalla Capitale. Complicato, dunque, ipotizzare per lui un ruolo da protagonista nella sfida congressuale. Dovranno farsene una ragione anche a palazzo Santa Lucia, con De Luca che dovrà chiedere ad altri di costruire la “sua” lista di sostegno a Bonaccini sul territorio.
Un anno fa non sarebbe stato problema, adesso sì. Buona parte del fronte deluchiano che sostenne Mastella alle amminsitrative oggi guarda più a palazzo Mosti che in direzione di Napoli. Qualcuno dovrà ricomporre i cocci. E qualcuno vuol dire Francesco Nardone e Fernando Errico.