Giovanni Cacciano a ruota libera, una cronostoria di una vicenda che ha attirato l’attenzione di appassionati politici, piddini e non. E questa mattina ha raccontato tutti i retroscena con l’aria di chi ha avuto ragione sapendo di avere ragione.
C’erano tutti nella sala consiliare della Rocca dei Rettori, in attesa che la nuova sede del partito (sarà inaugurata a breve al viale Mellusi) potrà accogliere simpatizzanti ed associati: Pio Canu, Giovanna Petrillo e Italo Palumbo al fianco di Cacciano, poi mixati con giornalisti e aficionados, c’erano tra gli altri Umberto Del Basso De Caro, Carmine Valentino, Fausto Pepe, Gigi Boccalone, Francesco Zoino, Floriana Fioretti, Egidio Bosco, Carmine Caputo e Nicola De Ieso che ha presentato il numero 0 del giornale Dem.
“L’atto perpetrato non solo nei miei confronti ma soprattutto nei confronti della democrazia è naufragato – ha esordito Cacciano – il sopruso e l’imbroglio al cospetto delle regole e del buon fare perdono sempre. Non ho mai cessato la carica, mai mi è stato notificato o argomentato nulla, solo cose aleatorie senza il conforto delle regole. La sostanza è che ho ricevuto il sostegno del 90% dei militanti del Pd sannita, non ho rancore nei confronti di nessuno, quello appartiene al passato ed è arrivato il momento di guardare al futuro”.
Rancore no, ma qualche sassolino dalla scarpa Cacciano vuole toglierselo: “L’ex commissario regionale del Pd è stato sfiduciato da sei consiglieri regionali su sette, ogni commento è superfluo rispetto al trattamento riservato ad un commissario. La metà dei parlamentari campani eletti, già ai minimi storici, non sono campani e, per concludere, uno degli onorevoli eletti vanta il record che il Pd nel suo comune casertano di origine è ultimo partito”.