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“A Bruxelles non ci sono andati, al massimo sono arrivati a Grottaminarda e a Napoli non ci arrivano”. 

La  metafora  geografica – turistica – politica compendia due velenose battute rimbalzate nella sala Giugni di viale Mellusi presso la sede del PD sannita  nel corso  della conferenza stampa convocata per commentare il risultato delle elezioni europee  e del voto amministrativo per il rinnovo di 26 consigli comunali nel Sannio.

Luigi Abbate consigliere regionale, con un recente mastelliano, non ha esitato a ruotare il coltello nella piaga del responso elettorale non favorevole alla candidata Sandra Lonardo: “Volevano andare a Bruxelles si sono fermati a Grottaminarda”.

Al segretario provinciale Giovanni Cacciano poi, l’onere di porre una croce sopra ogni prospettiva di alleanze politica in vista delle prossime elezioni regionali, fatta balenare dal sindaco Clemente Mastella nella giornata di ieri: “Contano l’1,3% dell’elettorato regionale. Il campo largo vale il 58%, c’è anche Azione. Con Mastella il 59. Ho rispetto dei Mastella, credo però che dopo la brutta figura di due anni fa si sarebbe potuta risparmiare anche questa”.

Per quanto riguarda il resto, il PD è risultato in forte crescita nel Sannio: e questo è stato fortemente rimarcato con ampia soddisfazione nel corso della conferenza stampa di questa mattina.  Il candidato Antonio Decaro, già sindaco di Bari e presidente dell’Anci, è stato ampiamente il più eletto  anche a livello regionale; ottimi risultati per i sei candidati del Partito Democratico che hanno ottenuto il visto per Bruxelles nella circoscrizione meridionale, assai importante il risultato ottenuto nei comuni che andavano al voto; e complessivamente ha guadagnato 3 punti percentuali nel corso degli ultimi 2 anni.

Poi c’è anche qualche rammarico: Cacciano, sollecitato dalla stampa ha tuttavia riconosciuto due elementi critici nella disfida elettorale dell’8 e 9 giugno scorsi: il primo, che ha però una valenza nazionale, riguarda la fuga degli elettori dalle cabine elettorali con punte altissime di astensionismo anche in qualche comune dove si rinnovava il consiglio comunale, il secondo riguarda la situazione di San Giorgio del Sannio che ha visto vincere il candidato mastelliano, mentre il Pd ha pagato oltremisura le perduranti frizioni all’interno del partito risalenti alla morte per Covid dell’ex sindaco e presidente della Provincia Claudio Ricci e successivo commissariamento.

Ad introdurre la Conferenza proprio il segretario provinciale che ha  snocciolato alcuni dati: “siamo il primo partito del mezzogiorno . Il dato dell’astensionismo è allucinante, ma abbiamo invertito il trend, ma siamo stati in grado di intercettare nuovo consenso. Abbiamo ottenuto 18mila voti +2595 voti,  una vittoria inequivocabile + 2502 in più rispetto a settembre 2022″.

Sul movimento mastelliano primo partito in città Cacciano è stato chiaro: “Stati Uniti d’Europa è un’aggregazione di sei partiti che si sono già disciolti. Alle politiche il Pd prese il 12,94%. Un anno e mezzo dopo prende il 16,08% +2495 voti. Oltre 1600 in città a un’incollatura dalla signora Mastella. Siamo primo partito in 12 comuni e vinto in 21 sezioni in città. I partiti che escono sconfitti da questa tornata elettorale sono Noi di Centro, anche se senza simbolo, e M5S. Il partito di  governo FdI si mantiene sugli stessi livelli, crescono FI e un po’ la Lega. Sul piano provinciale Mastella ha perso 6500 voti, sul presupposto che i 12mila voti siano tutti di Mastella, anche perché ce ne sono 5mila di Renzi. 

Cacciano ha poi spiegato che il risultato di Antonio Decaro è clamoroso. Ora la battaglia si sposta sull’autonomia differenziata: “il risultato nostro è una risposte alle politiche  di governo  che vorrebbero attuare”.

La presidente del Pd Sannio Rosa Razzano ha riconosciuto come il partito sia quello che è maggiormente crescita in questa tornata elettorale: “è un risultato che ci da una nuova speranza . E’ cresciuto anche il partito di sinistra” 

Il Segretario regionale dei Giovani Democratici della Campania Stefano Orlacchio ha parlato di una vera alternativa ai partirti delle destre e al malgoverno cittadino.

Per Abbate l’esaltazione che ci sia stata in altra parte dello schieramento è andato poi a cozzarsi sulla dura realtà: “ora occorre un percorso di chiarezza per far capire ai cittadini che nonostante la grande macchina amminsitrativa che avevano  a disposizione il partito mastelliano quindi tra assessori e presidenti di partecipateil movimento si sia fermato  a quattro mila voti. Una debacle”

Sul Pd, Abbate è convinto: “ E’ un partito aperto ai giovani che parla di politica rispetto alle chiacchiere”