Lo stesso effetto di un fulmine a ciel sereno. La notizia del Commissariamento della federazione ha colto di sorpresa il gruppo dirigente del Pd sannita. Eppure, si dirà, Francesco Boccia lo aveva lasciato intendere: “Ci saranno conseguenze politiche gravi” – il virgolettato con cui il commissario del Partito Democratico campano commentava il voto di sfiducia ad Antonella Pepe, non più presidente del partito dallo scorso 8 ottobre. Trascorsi due mesi, però, il monito di Boccia era caduto nel dimenticatoio e l’attenzione si era spostata tutta sull’imminente sfida congressuale. Poi, ieri pomeriggio, il fulmine. O ‘lo schiaffo’ come pure qualcuno ha evidenziato.
Lecito aspettarsi ora la risposta dall’area decariana, chiaro bersaglio dell’affondo lanciato dal Nazareno. Una reazione a parole, innanzitutto, quelle che a caldo nessuno ha voluto proferire, in attesa di conoscere le motivazioni della decisione assunta da Enrico Letta. Ma la battaglia – con tutta evidenza – non si esaurirà in conferenze, note stampa e messaggi di solidarietà a Giovanni Cacciano, il segretario ‘silurato’ da Roma, novità assoluta nella storia del Pd sannita (non di quello campano). Già nella tarda serata di ieri è cominciata a circolare la voce di un possibile – ma a questo punto probabile – ricorso. Ma non dinanzi agli organi di garanzia del partito bensì in Tribunale. La via scelta, dunque, sarebbe quella della giustizia ordinaria. Nelle prossime ore ne sapremo di più.
Letta commissaria il Pd Sannita: via Cacciano, al suo posto Mortaruolo