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Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del segretario provinciale del Pd, Giovanni Cacciano.

La nota – Nell’odierno Consiglio Provinciale, il consigliere Antonio Capuano, di Noi di Centro, ha testualmente dichiarato: «Iacovella avrebbe dovuto dimettersi per aver voluto con insistenza una soluzione gestionale che è stata bocciata dalla Corte dei Conti», ed ancora «siamo passati noi della Provincia per quelli che hanno fatto macroscopici errori amministrativi. Ci hanno accusato di ciò sia la Regione che l’ATO. Loro invece hanno portato alla costituzione di una società di gestione che in pratica non si poteva fare sostenendo peraltro molte spese per farla nascere. Di chi la responsabilità di tutto ciò?».

Atti alla mano, sulla gestione fallimentare ed inconcludente dell’ATO Rifiuti ci siamo espressi una infinità di volte, sia come partito, sia attraverso il pregevole lavoro di denuncia dell’intero gruppo consiliare del PD alla Rocca dei Rettori oltreché del capogruppo Ruggiero nello specifico.

Ricordiamo che nel Sannio tutti gli Enti territoriali competenti sui rifiuti sono retti da molti anni da maggioranze esplicitamente mastelliane, taluni addirittura in regime di monocolore.

  • l’ATO Rifiuti è l’Ente d’Ambito che, ai sensi della Legge Regionale n. 14 del 2016, deve occuparsi della gestione del Ciclo dei Rifiuti. Trattasi di un Ente di secondo livello composto da 12 Amministratori. Dal 2018 è gestito da amministratori di fede mastelliana.
  • La Provincia di Benevento è l’Istituzione che, aspettando Godot (l’ATO), gestisce in deroga il Ciclo dei Rifiuti. Esprime il Presidente e la maggioranza consiliare di consolidata fede mastelliana dal 2018.
  • Il Comune di Benevento, che ha la partecipazione totalitaria dell’ASIA, la più grande azienda pubblica di rifiuti presente nel Sannio, è amministrato da Mastella dal 2016.

Preso atto che autorevoli esponenti della maggioranza mastelliana si siano finalmente resi conto di quanto andiamo dicendo da anni sulla gestione fallimentare dell’ATO Rifiuti, per di più aggravata dai costi di consulenze per l’istituzione di un terzo carrozzone, la SEAM, bocciato dalla Corte dei Conti, tentiamo di venire incontro al consigliere provinciale e comunale di Benevento, Antonio Capuano, su chi stia pagando mentre i Responsabili – tutti del suo partito – nicchiano, si azzuffano, conferiscono rovinose consulenze e moltiplicano vuote ma costosissime poltrone.

A pagare sono i Cittadini Sanniti che da ormai cinque anni si sobbarcano la TARI tra le più gravose d’Italia a causa della mancata attivazione del Ciclo Integrato dei Rifiuti. Negligenza che giustificherebbe un’Azione Collettiva nei confronti dell’ATO per tutelare gli interessi degli utenti del Servizio.

Nel mentre, suggeriamo al consigliere Capuano di verificare chi siano i prestigiosi esperti che hanno condotto alla costituzione della SEAM, scoprirà autorevoli ex amministratori  di Benevento, un tempo feroci avversari e competitor dell’attuale sindaco della città, poi convertiti sulla via di Ceppaloni o delle consulenze che dir si voglia…