Tempo di lettura: 6 minuti“Dopo le Europee lavoreremo ad una nuova alleanza popolare per una terra smarrita, contratta su se stessa e senza visione comune”. Il segretario provinciale del Pd Giovanni Cacciano ha indicato, durante la conferenza stampa di fine anno, la via per il futuro per il partito che vuole tornare al vertice al Comune e alla Provincia.
Intanto il Pd ha ufficializzato l’ingresso o più precisamente il ritorno tra le proprie fila del consigliere regionale,
Luigi Abbate, fino a pochi giorni fa nelle file mastelliane nell’Aula napoletana. Un’
operazione clamorosa che sembra dare al
Partito sannita un nuovo slancio visto che nelle sede regionale fino ad oggi poteva vantare
un solo consigliere, ma alle fratture interne più datate sembrano aggiungercene altre.
In politica i segnali e soprattutto le sedie vuote hanno un loro peso specifico ed un significato importante: ebbene, oggi nella sede del Pd al viale Mellusi al confronto con i giornalisti il gruppo dirigente locale non era al completo mancando la componente della direzione nazionale del PD, Antonella Pepe, la presidente cittadina Rosa Razzano e lo stesso consigliare regionale Mino Mortaruolo che evidentemente non ha salutato il nuovo compagno di viaggio nell’Aula del Consiglio al Centro Direzionale di Napoli.
E se per la presidente cittadina è stata giustificata l’assenza con uno stato febbrile, per gli altri due posti vuoti non è stato illustrato alcuna causa scatenante, nemmeno la classica scusa dei “concomitanti impegni”, segno evidente che all’interno del Partito non tutti hanno approvato la scelta di accogliere a braccia aperte Luigi Abbate.
Al brindisi di fine anno erano invece presenti l’ex parlamentare Umberto Del Basso De Caro i consiglieri comunali Giovanni De Lorenzo, Raffaele De Longis in quota Pd, Angelo Miceli e Lorenzo Cicatiello di Città Apertà. Al tavolo della Conferenza, oltre a Cacciano, hanno preso la parola la capogruppo al Comune Floriana Fioretti e il capogruppo alla Provincia Giuseppe Antonio Ruggiero.
A proposito proprio della Provincia, il segretario Cacciano ha denunciato e chiesto seri provvedimenti sul contenuto dei bandi di concorso all’ente di piazza Castello per nominare Dirigenti e che prevedrebbero solo un colloquio piuttosto che puntare ai titoli culturali e professionali del candidato: “Chiediamo che questa procedura sia revocata e annullata“, ha tuonato Cacciano.
Nel corso della Conferenza non poteva mancare un passaggio di commento sul risultato del voto del 21 dicembre per le elezioni provinciali. Cacciano ha detto: “Il Pd ha perso 5mila voti, ma Mastella ne ha persi 16mila. Siamo passati da 3 a 2 consiglieri, ma anche Mastella ha perso un seggio. Il problema ora sarà la destra e non le liste civiche di Mastella ormai sempre più in contrazione e senza prospettiva nazionale”.
Poi l’auspicio di Cacciano: “Speriamo che il centrosinistra possa riaprire ad un cammino virtuoso. Abbiamo vissuto lunga fase congressuale, con il tentativo di commissariamento della nostra federazione, tentativo che poi andò a vuoto. Abbiamo per la prima volta nella storia del Sannio due donne in direzione nazionale: Floriana Fioretti e Antonella Pepe. Abbiamo effettuato un’opera di sensibile apertura al partito verso mondi e culture esterne al partito come l’elezione a presidente di Rosa Razzano ma siamo stati aperti al mondo associazionismo e cooperative”.
Il segretario ha poi voluto chiarire anche come sia buono il rapporto con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca : “Lui non ha voluto mancare alla serata di chiusura della nostra Festa dell’Unita’. Siamo pronti ad una nuova alleanza popolare civico-partitica aperta ad associazioni movimenti. Vogliamo che questo partito sia la casa progressista e riformista sannita”.
Infine Cacciano ha detto la sua sull’adesione di Abbate al Pd: “Il consigliere non ha mai abbandonato l’ideale di appartenere al centrosinistra, ma per scelte locali ha optato a scelte civiche. Ma oggi ci troviamo ad una nuova stagione politica e non possiamo non permetterci di aggregare migliori intelligenze se vogliamo dare un’alternativa”.
E’ quindi intervenuta Floriana Fioretti capogruppo al Pd: “Abbiamo fatto tante battaglie come la petizione contro lo spostamento del terminal. Ma noi rivendichiamo la battaglia su piazza Cardinal Pacca e stoppato il tentativo di trasformare area da parcheggio a terminal bus turistici. L’amministrazione Mastella non ha accolto la nostra proposta di utilizzare 4 milioni della Regione per realizzare un parco archeologico, e noi in Consiglio abbiamo manifestato contrarietà rispetto ad un vero e proprio obbrobrio all’Arco di Traiano, il cosiddetto lapidarium”. Poi l’affondo: “Ci aspettavamo un cambio di passo in città che non c’è stato eppure dobbiamo riconoscere all’amministrazione che ha potuto beneficiare di pioggia di finanziamenti, ma nessuno si è accorto della rinascita di Benevento nemmeno i giovani”.
Ha quindi preso la parola il sindaco di Foiano Valfortore Ruggiero che ha attaccato sui bandi di concorso in Provincia: “Si diventa famosi su questioni che dovrebbero essere lontane dal territorio. Una questione non riguarda solo concorsi ma anche consulenze”. Poi ha sottolineato: “Questa provincia vive un male silenzioso. Sono andati via 4mila persone, nei prossimi 10 anni più di 40mila. Abbiamo forme di spopolamento diverse: la città si spopola per migrazione mentre la provincia si estingue con chiusura dirigenze scolastiche. Molti paesi nel 2050 non ci saranno più”.
Sul voto provinciale: “Ha sancito un riallineamento tant’è che nelle fasce comuni più piccoli dove c’è maggiore rappresentanza il centrodestra ha vinto. Il sindaco Mastella regge per schemi matematici di una legge che andrebbe cambiata”.
Ha quindi preso la parola il consigliere regionale Abbate: “Non abbiamo mai interrotto rapporto con loro. Si era interrotto un progetto che vedeva il civismo protagonista. Il ritorno nel PD è anche un incontro in mezzo al deserto delle rappresentanze, rarefazione di progetti a Benevento e provincia. Un luogo dove poter discutere di economia rurale, cultura, sanità, aree interne, dovremo immaginare percorso che porti a futuro”. Poi ha aggiunto: “C’è stata soltanto una rottura nel 2016 poi nulla. Io non ho sindrome da ricandidatura ma rappresento classi che mi pongono problematiche e che faccio mie nelle sedi competenti”.