Tempo di lettura: 2 minutiMancava da oltre 10 anni a Paupisi la processione del Venerdì Santo di Gesù Morto e l’Addolorata tanto cara ai paupisani, conosciuta e apprezzata ben oltre i confini locali e più antica d’Italia.
L’atmosfera si è iniziata a respirare già dal Giovedì Santo sera. Paupisi era ormai orfana del giorno più importante e sentito dell’anno. E finalmente quest’anno si è tornati a respirare quella spiritualità tanto attesa, un’occasione di raccoglimento, preghiera e riflessione, che in paese è ben più di una tradizione, ma fa parte dell’identità culturale e personale di ogni paupisano.
Paupisi ha ritrovato dunque uno dei suoi punti di riferimento più saldi.
Ma Venerdì Santo alle ore 15:00 ha echeggiato per le vie del paese il suono delle traccole che annunciava la morte di Gesù. Anche questo Un momento toccante e significativo.
Tornando alla processione di Gesù Morto e l’Addolorata in pochi hanno voluto rinunciare all’appuntamento, raggiungendo la chiesa Santa Maria del Bosco già dalle ore 19:00 per partecipare ai riti del Venerdì Santo e quando, alla fine dei riti liturgici la processione è partita incamminandosi per le vie del paese, per tanti è stato difficile trattenere l’emozione in un’atmosfera di grande suggestività con l’illuminazione pubblica spenta e il Popolo di Dio con i flambeaux.
Nel corso della processione si è recitata la Via Crucis e poi non sono mancate le profonde e commoventi parole delle melodie del Venerdì di Passione: “Stava Maria Dolente, Gesù Mio con dure funi, Vanità di Vanità e tante altre che hanno dato solennità e spiritualità a questo corteo di penitenza”.
Finalmente Paupisi è riuscita a ritrovare un pezzo di sé, pur con tutte le limitazioni del momento storico particolare. Conservare i valori e le tradizioni è un dovere della cultura.