Benevento- “Padre Sabino è Vescovo, secondo il cuore di Cristo, Alleluia”. Si è tenuto questo pomeriggio presso il Palatedeschi, l’ordinazione episcopale di padre Sabino Iannuzzi, vescovo eletto di Castellaneta. La celebrazione eucaristica è stata presieduta da Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento, insieme ai Vescovi Consacranti Mons. Josè Rodriguez Carballo, Arcivescovo titolare di Belcastro e Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e la società di vita Apostolica, e Mons. Claudio Maniago, Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace e Amministratore Apostolico di Castellaneta.
Presenti in platea, 25 Vescovi provenienti da Campania, Puglia e da altre regioni italiane, 15 Superiori Maggiori oltre a 150 presbiteri e diversi diaconi.
Diverse le personalità laiche presenti, tra questa il sindaco di Benevento Clemente Mastella, visibilmente commosso quando ha salutato l’amico Sabino: “Oggi è una giornata particolare, importante per l’amico Sabino. Il palazzetto gremito dimostra che nessuno gira le spalle alla religione, durante il covid pensavamo tutti che Dio fosse morto. Ma muore per tre giorni, poi risorge. Alla chiesa di Castellaneta dico che vi diamo in dono una persona straordinaria, attingerete dalla sua saggezza e dalla capacità di sorridere. Sabino è un sacerdote a tutto tondo, sarà un valore aggiunto per tutta la comunità”.
Momenti salienti, a tratti molto toccanti, il ‘si, lo voglio‘, poi la prostrazione a terra in segno di umiltà. Poi, l’imposizione delle mani che insieme alla preghiera di ordinazione è stato il momento più intenso del caldo pomeriggio.
L’unzione del capo, la consegna dei Vangeli, dell’anello e l’imposizione della mitra, prima dell’abbraccio e il bacio di pace, quindi la proclamazione ufficiale con un padre Sabino visibilmente emozionato.
“Vorrei essere breve, ma è un pò difficile – ha dichiarato il neo Vescovo Sabino Iannuzzi – dal primo marzo mi chiedo perchè a me? L’unico mio merito è la mia miseria. In questi giorni pensavo alla sproporzione tra la nomina e la piccolezza della mia persona. Ma lo spirito degli Apostoli mi danno la pienezza dell’incarico. Grazie alla mia famiglia naturale, al mio papà Gerardo che prega dal cielo, a mia mamma: da loro ho appreso il gusto di una vita sobria ed essenziale. E a tutti gli altri, sorella, fratello, parenti. Un grazie che estendo a Papa Francesco, che mi ha scelto e affidatomi la chiesa di Castellaneta. Un grazie a Monsignor Aiello, Vescovo della mia città Natale, a Filippo Santoro, mio prossimo Metropolita, don Peppino Favale di Castellaneta. E poi grazie alla chiesa di Benevento, una madre per me, qui mi sono formato tra Paduli, Benevento e la Valle Vitulanese. Un ultimo, importante grazie all’amico fraterno Felice Accrocca, conosciuto già prima che arrivasse a Benevento. Ed un ricordo di Andrea Mugione, gli anni del suo episcopato beneventano sono stati decisivi”.