Benevento – E’ stato donato questa mattina un quadro raffigurante San Pio e un Cristo coronato di spine all’ospedale di Benevento. Nel corso di un incontro pubblico tra gli Amici di Padre Pio e Mario Ferrante, manager della struttura ospedaliera, c’è stata la consegna del dipinto. Il direttore si è commosso e no lo ha nascosto perché “sono molto devoto a Padre Pio, la sua presenza mi aiuta anche nel lavoro“.
Simone Crovella, presidente dell’Associazione, ha sottolineato: “Nell’ultimo periodo c’era stato un po’ un distacco tra scienze e fede. Il legame, invece, è indissolubile. Come diceva Padre Pio: in ogni paziente c’è Gesù“.
Gianni Mozzillo, degli araldi San Pio, ha definito il quadro un “capolavoro del silenzio“, come può essere un luogo come il nosocomio intitolato proprio al santo di Pietrelcina.
La consegna del quadro è stata quindi seguita da una serie di considerazioni del dirigente ospedaliero, circa l’immediato futuro sia dell’Ospedale che dell’Asl di riferimento, perché, come ha spiegato Ferrante, il Presidente della Regione Vincenzo De Luca sta per decidere sui nuovi manager che ne assumeranno rispettivamente la guida.
Ferrante ha comunque voluto precisare che le polemiche scatenatesi contro di lui sono ingiustificate perché “oggi sono disponibili più servizi e più posti che in passato e a settembre, nel momento in cui verranno revocate alcuni provvedimenti giudiziari, il San Pio avrà a disposizione ben due piani di un edificio che è risultato a lungo inaccessibile“.
“Sui posti letto è stata fatta una polemica strumentale. Nel mese di settembre, spero, recupereremo ulteriori spazi. E’ una fase transitoria, una situazione ferma da circa 10 anni. Torneremo ad avere spazi consoni per accogliere i pazienti“, ha aggiunto.
Anche sul Pronto Soccorso, il direttore Ferrante ha voluto fare dei chiarimenti circa la la carenza dei medici: “Abbiamo 16 medici in quel reparto. Volevamo solo ottimizzare il lavoro chiedendo aiuto ai colleghi“.
Ferrante ha anche spiegato di ritenere valido e anzi “una vera fortuna“, l’aver destinato, durante il periodo più acuto della pandemia, il Padiglione Santa Teresa esclusivamente alla cura dei pazienti affetti da Covid.
“Di fatto, non possiamo considerare chiusa l’emergenza Covid e pertanto, a oggi, sono disponibili, per ogni eventualità legata alla recrudescenza della variante Omicron, oltre 40 posti letto. Non si possono creare promiscuità o trovare soluzioni collaterali“.
Infine, il direttore ha chiarito che saranno inaugurati il Pma (Procreazione medicalmente assistita), delle nuove sale operatorie e una parte della medicina legale: “Avverrà prossimamente, me ne sono occupato io personalmente. Comunque andranno le nomine, essendo stato protagonista di queste nuove strutture, il giorno delle inaugurazioni sarò comunque presente“.