Alternativa per Benevento e Civico 22, raggruppamenti di opposizione a Palazzo Mosti, incalzano Clemente Mastella, sindaco del capoluogo, segnalando alla pubblica opinione mumerosi nervi scoperti dell’Amministrazione, tutti attinenti a programmi di interventi o lavori pubblici.
Nel corso di una conferenza stampa sono state discusse alcune questioni che vedrebbero l’immobilismo o la difficoltà a dare una risposta da parte dell’Amministrazione al governo della Città. Da piazza Cardinal Pacca, ai miasmi in città, molti sono i dossier aperti: ed in effetti si tratta di temi affrontati esplicitamente da numerosi esponenti politici di opposizione, come dalla capogruppoo del Pd Floriana Fioretti su piazza Cardinal Pacca, la questione piazza Risorgimento affrontata da Angelo Miceli, quella dei Pics, affrontata da Giovanna Megna, la destinazione del tabacchificio, di cui ha discusso Vincenzo Sguera.
Ma ovviamente su tutte preoccupa maggiormente l’opinione pubblica l’odore nauseabondo che da giorni si diffonde nell’area industriale di Ponte Valentino e da qui si allarga in diverse aree della città. Il sindaco Clemente Mastella ha annunciato, è vero, la diffida a due aziende di Ponte Valentino, ma Luigi Perifano ha attaccato: “Se c’è motivo di allarme bisogna capire il problema. Le diffide non bastano, bisogna saperne di più. Ci vuole trasparenza e completezza della comunicazione. Ma cosa è successo? Perchè è successo? Ci sono responsabilità da parte di qualcuno? Chiederemo la convocazione di un Consiglio”.
Il consigliere di Città Aperta ha poi aggiunto: “Due anni di Mastella bis e si denota solo una mancanza di programmazione. Doveva esserci masterplan su Pnrr. La cabina di regia è morta prima di nascere. E’ evidente una carenza di visione e programmazione”. Perifano ha poi sottolineato come sul Puc il Comune denota un certo immobilismo mentre non c è traccia del piano traffico, che dunque è un altro dossier aperto: “Queste lacune non si sanano. C’è un vuoto di programmazione e ciò che raccontano si colma con un racconto non coincide con le realtà. L’immaginario modello Benevento tanto decantato poi si scontra con i fantasmagorici salti di fantasia”.
Perifano ha quindi concluso: “E’ un’amministrazione dove si denota molto fumo e poco arrosto . In 7 anni l’ unica cosa vista è l’ apertura del Teatro Comunale. Un bilancio magro. Dai proclami si passi a cose concrete”.
La capogruppo del Pd Fioretti ha affrontato il tema di piazza Cardinal Pacca: “Il progetto di Piazza Cardinal Pacca rappresenta un’occasione imperdibile di rilancio della vocazione turistico culturale della città di Benevento che non va sprecata. L’amministrazione comunale purtroppo ha gestito sin dall’inizio questa opportunità con la stessa approssimazione e superficialità con la quale ha gestito e sta gestendo i numerosi progetti che coinvolgono la città, salvo poi aggiustare il tiro in corso d’opera grazie alla contrarietà generale dell’opinione pubblica e alla tenace mobilitazione di questa opposizione consiliare.
Il progetto iniziale di trasformazione di p.zza Cardinal Pacca da parcheggio di autovetture a parcheggio di bus turistici è stato fermato. Sin da subito abbiamo contestato la scelta di realizzare nel centro storico della città un terminal dedicato ai bus turistici. Perché una struttura simile esiste già, in piazza Venanzio Vari.
L’amministrazione si è intestardita su un progetto perdente, capace di portare uno svantaggio certo: non solo. Avrebbe creato ulteriore congestionamento di una zona già altamente trafficata, nonchè disagi ai residenti e ai commercianti. Iniziati i lavori, ci si è scontrati subito con la presenza – emersa dagli scavi – di reperti archeologici. Ho ricordato nella commissione Pics convocata lo scorso maggio, che già nel 2005 fu bandito dall’amministrazione targata D’Alessandro un concorso di idee nazionale per la risistemazione dell’area. Sia nella relazione storica che nei rilievi allegati al concorso, era chiaramente scritto che sotto Piazza Cardinal Pacca si trovava un tesoro che abitava il sottosuolo. D’altronde, ed è un dato da sottolineare, negli ultimi quarant’anni tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute al governo della Città hanno avuto l’aspirazione a trovare risorse economiche utili a investire in quella piazza”. La capogruppo sugli scavi ha aggiunto: “Quanto agli scavi, c’è poco da discutere. Dinanzi al ritrovamento di reperti che – con ogni probabilità – presentano una rilevanza notevole dal punto di vista archeologico, un’amministrazione che ha a cuore il futuro della Città fa una cosa: dà priorità assoluta agli scavi e alla definizione di un piano utile a valorizzare l’intera area. I tempi con i quali la Soprintendenza renderà nota la relazione sul valore di tali reperti e indicherà la soluzione per la esposizione e conservazione degli stessi saranno sicuramente lunghi, vista anche la prossima riapertura del cantiere e la prosecuzione degli scavi per un altro metro e mezzo. Si parla della realizzazione di un Parco archeologico. Bene. Siamo tutti d’accordo nel cambiare il volto della città e in meglio. Ma con quali soldi?
E allora l’idea l’abbiamo messa noi sul tavolo: cominciamo col destinare agli scavi e alla creazione di un parco archeologico i quattro milioni di finanziamento Pics aggiuntivi corrisposti dalla Regione Campania. Invece di frammentare questo importo così importante in tanti piccoli interventi spot, destiniamo l’intera somma per il completamento degli scavi e per la realizzazione del Parco archeologico. E’ questa la volta buona per cambiare il volto della nostra città e contribuire tutti nell’azione di rilancio del patrimonio culturale e turistico della città, con conseguenti sviluppi economico e sociali per la nostra comunità”.
Giovanna Megna di Civico 22 ha affrontato l’argomento del Lapidarium all’Arco Traiano, ovvero la grande teca che verrà realizzata al fianco del celebre monumento imperiale romanod: “Siamo preoccupati. E’ un intervento sbagliato e dannoso. Nella teca di vetro che dovrebbe essere allocato qualcosa che sarà oggetto di intemperie e atti vandalici. Non sarà adeguatamente mantenuta , sarà brutto e pregiudicherà il bene più importante culturale che abbiamo. Non lo riteniamo necessario né attrattivo”.
Vincenzo Sguera infine ha affrontato la questione della nuova destinazione d’uso dell’ex Tabacchificio o, come dicevano i beneventani “Liceo Tabvacchi”, la grande area industriale della Città che soge su Via XXV Luglio, via Valfortore, Via Bianchi e viale Principe di Napoli di proprietà del Demanio: “non abbiamo posizione preconcetta perché vediamo questo progetto del tabacchificio con viva soddisfazione e che appoggiamo. Faceva parte del programma di Perifano per centro congressuale, chiudersi a riccio all’amministrazione non fa bene e alcuni temi vanno discussi insieme come ad esempio la sanità, il depuratore, temi che devono unirci, lo fanno a Roma non vedo perché non farlo a Benevento, tabacchificio può dare inizio a rigenerazione urbana, come alloggi ERP e scuole.