Si è tenuta questa mattina presso l'”Alberti” di Benevento l’OPEN DAY dell’istituto diretto da Silvia Vinciguerra. Coadiuvata dalla vicepresidente Clementina Dionisi, la dirigente scolastica ha accolto in tarda mattinata il presidente di Confindustria Benevento Oreste Vigorito che, con il solito trasporto emozionale, ha parlato alla giovane platea di emozioni, lavoro, fallimento.
Tematiche che il numero uno del Benevento calcio ha sintetizzato in un paio di risposte fornite nel momento finale del question time, quando due studenti hanno chiesto a Vigorito di parlare dei primi momenti nel mondo dei grandi, quando era giovanissimo e si approcciava al mondo del lavoro, fino ad arrivare al vero significato di un fallimento, riferendosi naturalmente all’ultimo flop sportivo.
“Invito gli studenti innanzitutto a restare nel territorio, andare via è perdere un pezzo di noi stessi. Le aziende hanno il compito di farli rimanere – ha dichiarato Vigorito – di educare i ragazzi a vivere questa realtà, per ognuno è dove si nasce il posto più bello. In questo, da due anni a questa parte, dall’inizio del mio mandato, ho girato molto le scuole e ho trovato ragazzi molto attenti e pronti a misurarsi nel mondo del lavoro, in questo Sannio c’è davvero tanto materiale su cui lavorare”.
E poi il momento amarcord di Vigorito lavoratore: “Ero ancora studente, tutt’altro che promettente tra i banchi, ma con tanta voglia di approcciare al mondo del lavoro – ha dichiarato Vigorito. Diedi una mano a nonno Oreste, aveva una piccola impresa edile e volevo monetizzare qualcosa prima della vacanza. Capii subito quanto era duro quel lavoro fatto di viaggi di pietre pesanti, e al settimo giorno, dopo aver incassato la ‘settimana’, mollai”.
Vigorito e il fallimento, lo sprone ad andare avanti: “Sarebbe stato il fallimento di tutti, vinciamo tutti e falliamo tutti. Io dopo tre giorni dalla retrocessione ho messo il fallimento da parte e sono ripartito più voglioso di prima. Sapranno fare lo stesso anche i tifosi?”