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All’Hortus Conclusus è andato in scena un omaggio a Enzo Moscato, per un triennio direttore artistico di ‘Benevento Città Spettacolo‘: “Ritornanti”, titolo mutuato da “Il corpo celeste” di Anna Maria Ortese, riferito a defunti che ritornano in forma di spirito, ma anche a parole, concetti, frammenti, a volte appena accennati, in cui confluiscono lemmi ed aforismi ri-presi dalla tradizione e contemporaneamente re-inventati nel linguaggio creativo e mistilingue proprio del grande autore-attore recentemente scomparso. Nella pièce viene tratteggiata una umanità dolente, efficacemente delineata nella vicenda narrata in prima persona dalla spogliarellista Little Peach (interpretata da una convincente Cristina Donadio, la Scianèl di Gomorra), che rammenta un umiliante vissuto a cui venne costretta fin dalla più tenera età; ed altrettanto potentemente espressa nella metafora del Trianon, mitico luogo del possibile, eterna promessa – eternamente disattesa – ad un popolo che vive di speranze e che giunge ad autodegradarsi nell’illusione di conseguire ciò che amaramente si rivela essere l’ennesima privazione della libertà, in cui nemmeno gli angeli custodi potranno assisterlo.

Oltre al concerto di Tony Effe in piazza Risorgimento, gli spettatori in piazza Roma hanno potuto ascoltare le più famose canzoni di Baglioni interpretate da Igor Minerva, cantante dalla voce sorprendentemente simile a quella del Claudio nazionale, e soprattutto molto ben intonata e dalla notevole estensione. Un piccolo ma efficiente corpo di ballo e un valido gruppo di musicisti hanno accompagnato l’esibizione di questo bravo artista, che è forse riduttivo apprezzare soltanto in veste di riuscitissimo clone. Il pubblico ha potuto così felicemente cantare in coro evergreen come “E tu”, “Amore bello”, “Questo piccolo grande amore”, “Strada facendo” e tanti altri.

In piazza Federico Torre la verve di Amedeo Colella, noto divulgatore di lingua e tradizioni napoletane, accompagnato dall’eclettico chitarrista Luca Pugliese. Il professor Colella ha intrattenuto il pubblico con la consueta contagiosa allegria, narrando di uomini e Santi – invocati per specifici bisogni, i più disparati – passando per l’episodio storico che determinò la composizione di Tammurriata Nera e illustrando una serie di filastrocche e di usanze tipiche della città partenopea. Il tutto intervallato dalle esibizioni canore e strumentali dello stesso Pugliese, per un mix efficace che ha divertito i presenti. 

Oggi serata dedicata interamente alla tammurriata: qui gli appuntamenti in programma.