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Benevento – La missione è chiara: ridurre i tempi di attesa, aumentare le unità mediche e portare un nuovo appeal al Pronto Soccorso. Se i propositi sono chiari,  evidente la difficoltà del compito che si è dato Rodolfo Nasti, il nuovo Direttore Unità Operativa Complessa di Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso al San Pio di Benevento, che stamani si è presentato ufficialmente alla presenza Direttrice generale dell’Ospedale, Maria Morgante, e al Direttore sanitario Giovanni Di Santo.

Il neo Direttore dell’UOC dovrà affrontare una serie di criticità e di problemi strutturali che, in verità, si riscontrano su tutto il territorio nazionale anche se in misura variegata a seconda delle realtà territoriali, cui vanno ad aggiungersi quelle proprie della struttura beneventana. Nasti si è detto pronto a combattere la sfida. Del resto, la manager Morgante ha illustrato il programma di ampliamento del Pronto Soccorso, per il quale a giorni è prevista la fase attuativa con i veri e propri lavori edili: secondo la Morgante, una volta ultimato l’intervento, “sarà messa in condizioni la struttura per accogliere  nuovi pazienti e avere spazi adeguati”. Inoltre sono pronti i bandi di Concorso all’Ospedale nonostante non ci sia questa altissima domanda da parte di nuovi medici. Si parla di 11 anestesisti e 6 medici. “Siamo alla ricerca attiva di personale”: ha chiosato la Morgante.

La manager, quindi, sul nuovo primario ha sottolineato: “La sua nomina è un motivo di orgoglio, considerato che questo è un ruolo strategico. Noto che non ci sono tanti medici che si occupano di medicina d’urgenza, lui porterà una ventata di gioventù, volontà e voglia di fare. E’ una persona molto attiva”. La Morgante ha anche discusso di misure che possano attenuare la pressione che si registra oggi al Pronto Soccorso da parte di persone affette da patologie non gravi, ma che comunque non vengono filtrate dalla Medicina di base. La manager ha affrontato il tema del confronto con l’Ordine dei Medici per coinvolgere i cosiddetti medici di famiglia, ovvero i professionisti che presidiano il territorio accanto casa, al fine di affrontare i casi di codice meno gravi, ha ammesso: “Vogliamo farlo ma ancora non è stato effettuato. Dobbiamo trovare un punto d’incontro”. Il neo primario Nasti ha spiegato: “La carenza di personale o le ambulanze in coda sono immagini che resteranno nella nostra memoria. E’ un problema nazionale”.