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Il Presidente di Futuridea Carmine Nardone ha incontrato pochi giorni fa a Napoli l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo per affrontare diversi temi riguardanti il futuro dell’agricoltura. “A mio avviso, – ha esclamato Caputol’amico Mino Nardone è uno dei massimi esperti nazionali di Politiche Agricole con il quale ho analizzato alcune delle 244 Osservazioni ricevute dal MIPAAF a seguito della presentazione del PSN da parte dell’Unione Europea. Molte le criticità emerse dalla proposta del Ministero che riguardano l’utilizzo di antibiotici, il fosforo nei concimi e tante altre che, opportunamente revisionate, potrebbero essere anche utili alla nostra economia agricola regionale. Tra le proposte da inserire – hanno affermato sia Caputo che Nardoneci sarebbe quella di incentivare il Compostaggio Aziendale e di favorire i Vivai Forestali per arricchire la Biodiversità regionale”.
 
Ed ecco la richiesta di Caputo a Nardone: “Ho chiesto all’amico Carmine Nardone di affiancare la Regione Campania nelle sue proposte in tema di Strategia Agricola Regionale da sottoporre al Ministro non solo per rispondere alle Osservazioni in maniera puntuale e funzionali alle esigenze dell’Agricoltura campana ma anche per pianificare insieme gli strumenti attuativi della futura PAC 23/27”.
“Ringrazio l’ Assessore Caputo e il Direttore Generale dell’ Assessorato Mariella Passari per il proficuo incontro– ha commentato Carmine Nardone. Dobbiamo lavorare insieme per il futuro dell’agricoltura campana e della PAC 2023-2027. Esempio bisogna sin da subito predisporre a livello ministeriale un provvedimento per il superamento delle criticità burocratiche che rendono difficile e lenta la messa a coltura delle terre incolte, – ha evidenziato Nardone – definendo contestualmente una strategia nazionale di tutela delle biodiversità, con la produzione di una carta della naturalità dei territori e con la promozione di strategie di tutela personalizzate alle specificità locali. Rivolgo ancora una volta un appello ai sindaci – ha aggiunto Nardoneper attivare il monitoraggio, a mezzo satellite, delle terre incolte o sottoutilizzate visto che in Italia ci sono circa tre milioni e mezzo di ettari di terre incolte di proprietà pubblica e in parte di proprietari ‘assenteisti’. E’ necessario dunque dare meno fondi pubblici alle rendite agrarie e più investimenti per i bio-territori intelligenti”.
 
Da qui le conclusioni di Nardone: “Secondo le proposte della nuova PAC, la Politica Agricola Comune che entrerà in vigore il prossimo gennaio 2023, in base ai piani nazionali in questo momento in fase di negoziazione, le aziende agricole di dimensioni superiori a 10 ettari dovrebbero lasciare almeno il 4% dei loro terreni incolti e restituirli alla natura. L’incolto, però, come unica soluzione per tutelare la biodiversità non è sufficiente. L’auspicio – ha concluso il presidente Nardoneè di avere meno terre incolte, ma anche una contestuale strategia personalizzata alla tutela della biodiversità dell’intero sistema agricolo nonché una strategia radicale per sostenere le aziende delle aree interne”.