“Una giornata storica per il futuro dell’Italia e del Mezzogiorno”. La definì così il Ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini la giornata in cui partirono gli scavi delle tre TBM, le grandi talpe meccaniche che dovevano tracciare i tunnel delle linee ferroviarie dell’alta velocità Napoli – Bari.
Ai principi di Settembre la TBM “Aurora” ha terminato il suo scavo, mentre i lavori procedono spediti, nonostante negli ultimi giorni si è fatta sempre più concreata l’ipotesi di uno slittamento al 2029 per la consegna dell’intera tratta. Ad incidere sullo slittamento pare sia un rinvio di circa 16 mesi per la consegna dei lavori sul il tratto Telese – San Lorenzo Maggiore – Vitulano interessato da impedimenti natura geologica.
A creare però ulteriori preoccupazioni sono state le dichiarazioni dell’AD di Trenitalia, Luigi Corradi, che in occasione della Fiera InnoTrans 2024 a Berlino ha debellato ogni equivoco: “Non sarà proprio un’alta velocità. Parliamo di un’investimento importante per tutta l’area, la tratta sarà tutta a doppio binario, più dritta con meno curve. Però l’Alta Velocità si fermerà a Napoli, poi fino a Bari diminuiranno i tempi di percorrenza ma non è corretto chiamarla Alta Velocità”.
Un’opera strategica, sicuramente. Nonostante il completamento dei lavori, da tempo ormai, subisce continui slittamenti. Lo slittamento della consegna dei lavori al 2029 potrebbe essere già un’ottimistica previsione. Certo è che i cantieri sono in essere, ma oltre alle ricadute vantaggiose in termini occupazionali e per l’indotto generato, insorge la paura che possa diventare una nuova “Salerno-Reggio Calabria”. Un’altra opera incompiuta.