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Montesarchio (Bn) – Si è tenuto questa mattina al centro polifunzionale del Parco Urbano di Montesarchio l’evento conclusivo del progetto Ted, Territorio Educativo, che ha visto coinvolte associazioni come la cooperativa Era, Kairos, Jolie Rouge, e dunque il terzo settore, il Comune di Montesarchio con l’ambito B3 e le scuole del territorio.
L’incontro è stato aperto dai saluti istituzionali del vicesindaco Annalisa Clemente, dall’assessore alle Politiche Sociali Antonio De Mizio che ha seguito da vicino il progetto, lungo e articolato, e dall’assessore alla Cultura Morena Cecere.
Lino Gallo, ricercatore, per conto dell’associazione Kairos ha mostrato quanto emerso dalle ricerche messe in campo in questi mesi, in particolare il disagio che gli adolescenti hanno mostrato in epoca covid. Lo stesso Gallo ha evidenziato il contesto socio–economico dell’ambito B3, con dati statistici che hanno messo in mostra i limiti di un territorio dove il numero di neet è superiore addirittura alla media provinciale, che va spopolandosi e che deve prendere le contromisure per trasformare una criticità in opportunità.
Antonio Pone, per Jolie Rouge, ha invece analizzato le attività svolte dall’associazione per i ragazzi: con l’obiettivo di coinvolgerli, di creare consapevolezza, di creare integrazione anche attraverso mezzi che diversamente non sarebbero stati accessibili come la radio.
Particolarmente graditi i lavori video realizzati dagli istituti scolastici presenti, il Fermi di Montesarchio, l’Aldo Moro, il De Santis di Moiano, dove non sono mancati momenti di goliardia dei ragazzi impegnati nei progetti: impegno, sì, con un sorriso a far da carburante.
Infine le considerazioni del presidente della cooperativa Era, Giacomo Smarrazzo, il quale ha spiegato come in una fase di difficoltà e disagio crescente è fondamentale e doveroso rispondere sui territori con il coinvolgimento di tutti gli attori: l’istituzione, il terzo settore con le associazioni, e le scuole, che diventano a tutti gli effetti presidio di legalità, educazione e costruzione di comportamenti virtuosi, per i ragazzi e per il territorio.
Sullo sfondo il centro polifunzionale: in un’area prima degradata, oggi frequentato dai ragazzi e centro pulsante della vita cittadina, non solo montesarchiese.