Benevento – Il Teatro San Vittorino ha fatto da cornice al primo appuntamento della rassegna di cultura e musica “Sopra le Righe” promossa dall’Associazione “Sabba de Nuce” in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Nicola Sala” di Benevento e la Consulta della Studenti dell’Istituto sannita.
La kermesse, la cui direzione artistica è affidata ad Antonio Parciasepe, proseguirà fino al prossimo 30 giugno con una serie di appuntamenti che spazieranno dalla presentazione di libri, alla visione di film e cortometraggi, nonché giornate commemorative.
Protagonista di questo primo evento è stato il noto pittore e scultore, Amedeo Modigliani, di cui si è parlato nel corso dell’incontro, moderato da Maria Silvia Assante, con Dania Mondini, giornalista del Tg1, e Claudio Loiodice, sociologo, che hanno presentato il libro “L’affare Modigliani”.
La figura di Modigliani è stata sviscerata nella sua interezza, cercando di sdoganare la pessima fama che lo circonda.
Una fama che è stata anche sfruttata per “fare soldi” poiché Modigliani, con il suo nome e le sue opere, ha prodotto tanta ricchezza ma non per lui che è morto giovane e in condizioni disagiate.
I suoi lavori hanno raggiunto delle valutazioni altissime e, con esse, è nato un parallelo mondo di falsi: si parla, infatti, di circa 11 miliardi di euro di valore stimato.
In pratica, un’opera su quattro di questo artista è falsa.
Dagli Stati Uniti, il regista del film “I colori dell’anima”, Mick Davies, ha parlato del suo lavoro proprio dedicato alla figura di Modigliani.
Un impegno durato circa due anni che si è dipanato tra Romania, Repubblica Ceca e Spagna.
Prima di passare agli interventi degli autori, ha preso la parola l’assessore alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini, la quale ha subito voluto sottolineare come fosse bello entrare nel tema centrale della serata con la presentazione del libro.
Da giurista, ha affermato, sono concentrata sui beni culturali e sul loro valore e ritengo sia importante aprire una discussione del genere.
Si è detto che con la cultura non si mangia ma qui si parla di un autore e della compagna della sua vita e della morte, in nome del quale si compiono tanti delitti mercificando le aste e producendo crimini contro l’umanità.
Condivido, ha concluso, che questo libro sia un racconto di vari intrecci.
Mondini e Loiacono hanno evidenziato l’emozione avuta nel visitare i luoghi in cui ha vissuto Modigliani.
Hanno sottolineato che, con la loro inchiesta, si sia voluta riabilitare la figura di questo artista, morto in giovane età, che è stata alterata nel tempo.
Gli si è voluto dare la giusta identità, quella cioè di un “genio libero”, cercando di affrancarlo da certe etichette e stereotipi.
Un lavoro lungo che li ha portati a consultare documenti e giornali dell’epoca e che è partito dalla mostra dell’aprile del 2017 a Genova che tanto scandalo provocò poiché varie opere risultarono essere di dubbia provenienza.
E’ stata sottolineata l’importanza e il valore storico dell’archivio di Modigliani, utile per comprendere l’autenticità delle opere dello stesso.
Quindi, si è parlato delle donne di Modigliani, sempre colte ed intellettuali con cui l’artista ha avuto uno scambio mentale e filosofico.
Circostanze, queste, che fanno propendere per un uomo profondo, diverso da quello conosciuto.
Il presidente del Conservatorio, Antonio Verga, ha evidenziato come l’inizio della rassegna sia stato voluto con la presentazione di un testo sull’arte in modo che faccia comprendere le difficoltà che si incontrano in tema di giustizia.
Il direttore del Conservatorio, Giosuè Grassia, ha sottolineato, invece, come la musica parli da sé.
Proprio a seguire, infatti, è stato lasciato spazio al Jazz Ensemble “Nicola Sala”, formato da un quintetto di studenti: Angelo Cioffi, tromba; Enrico Asquitti, pianoforte; Salvatore Cupito, batteria; Andrea Marcocci, chitarra; Saverio Russo, basso.