Assemblea dei lavoratori della Misericordia che prestano il proprio lavoro nel 118 nel servizio ambulanze. I lavoratori, riunitisi presso la sede Saut di via Santa Colomba, hanno esaminato la situazione venutasi a creare a seguito di una decisione della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia in merito a Corsi di formazione professionale degli infermieri autisti da svolgersi in altri Saut del territorio sannita dunque molto distanti dal capoluogo Benevento. I lavoratori non hanno accolto favorevolmente questa disposizione eh hanno subito ricevuto piena solidarietà dai medici che prestano a lavoro volta servizio sulle ambulanze. Infermieri autisti e medici, sono infatti concordi nello stigmatizzare tale decisione; a tal proposito i medici hanno firmato unanimemente, un documento di dissenso, inviato all’Asl.
I lavoratori sono in subbuglio: già solo questo dato potrebbe avere delle ripercussioni negative sullo svolgimento di questo delicato servizio, che necessita di assoluta serenità. Clelia Di Biase del Sindacato Cub sanità nel prendere la parola nell’Assemblea ha scandito subito la volontà dei lavoratori: “Chiediamo la sospensione immediata di questo provvedimento della Confederazione. Non ha nessun senso”. Sempre Clelia Di Biase ha sottolineato: “Abbiamo un esperienza di questo servizio che è di oltre 20 anni su un’ambulanza medicalizzata, ma da quasi due anni la situazione è cambiata in quanto il servizio è stato svolto con assegnazione di personale su ambulanza demedicalizzata. Svolgiamo un servizio di eccellenza per la comunità e mai è stato creato disagio. Mi sembra di tornare indietro nel tempo con provvedimenti che spostano personale nei diversi SAUT, spesso lontano dalle sedi di lavoro consuete. A poco serve usare la formazione come giustificazione a tale atteggiamento questa non è formazione: la formazione va erogata per mezzo di appositi e qualificati corsi e, per i nuovi assunti, anche con un sevizio di tutoraggio dedicato, obbligo che da tempo viene disatteso”. La tesi è stata interamente sposata dal medico Pietro Antonio Carbone che ha rafforzato il concetto. La protesta per ora rimane limitata alla produzione di documenti; questa prima fase rischia di evolversi però in azioni più concrete quali lo stato di agitazione se il provvedimento non dovesse essere immediatamente ritirato.
Questa la psozione della Cgil sui paventati spostamenti del personale addetto al servizio 118: “Si è tenuto in data odierna un incontro informale tra i lavoratori del servizio di trasporto in emergenza 118, per affrontare il tema degli spostamenti coatti e illogici di unità tra autisti soccorritori e infermieri in lungo e in largo tra le postazioni della provincia. Inutile sottolineare che tale stato di costante incertezza alimenta rabbia, insoddisfazione e frustrazione tra tutti gli addetti, ignari di ogni reale etimologia utilizzata dalla causale dell’ “efficienza” addotta dal datore di lavoro. È invece concretamente tangibile l’ intento ammonitorio e punitivo di tali azioni, pertanto il sindacato non può e non deve consentire tale misura che nulla presenta in merito nall’ efficienza, né tantomeno all’ efficacia. Pur avendo seguito con attenzione tale iniziativa odierna, la Fp Cgil invita il datore di lavoro, così come la stessa Asl, preposta al controllo della esecuzione delle norme contrattuali, a voler agire affinchè tale misura palesemente punitiva venga ritirata, rimanendo sin da subito disponibili ed un incontro sindacale ad hoc, al fine di garantire il ripristino degli equilibri interni agli ambienti di lavoro e una dovuta serenità di tutti gli addetti. A tal uopo terremo presto un’ assemblea degli addetti al servizio, cui potranno seguire ulteriori azioni sindacali (stato di agitazione o sciopero del personale) ove necessarie, poiché il posto di lavoro non può trasformarsi in un luogo di lenta tortura stillicida”.