Tempo di lettura: 5 minuti

 

“Diciamo basta ai grilli parlanti, alle fake news. Non è corretto. Si tratta solo di ingiurie pretestuose”. Alza la voce Marino Scherillo direttore Uoc Cardiologia dell’Ospedale San Pio uno degli otto direttori del dipartimento. Il medico prova a porre un freno aduna situazione poco gradevole con una lettera aperta ai cittadini del Sannio,  insieme ai colleghi: Mario Annecchiarico , Alfonso Bencivenga, Maurizio Buonanno, Francesco Cocca, Francesco Marchese, Giovanni Parbonetti , Luigi Salzano.  Con la missiva ai cittadini sanniti si contesta sin dalla sua radice la narrazione di questi ultimi tempi su un Ospedale San Pio allo sbando, privo di risorse umane e strumentali, un luogo degli orrori e disservizi.

Scherillo e gli altri direttori hanno convocato i giornalisti  presso  l’auditorium del padiglione ‘Santa Maria delle Grazie’ per leggere un documento con il quale si difende a spada tratta una struttura che “conta 1318 dipendenti” oltre a tanti altri operatori sanitari, che sette giorni su sette per 24 ore al giorno “garantiscono la salute dei sittadini del Sannio ed offrono prestazioni di qualità ad un’utenza che va ben oltre l’hinterland della provincia”.

Alfonso Bencivenga  – direttore della diagnostica per immagini – ha quindi letto la dura nota “Donne, uomini, professionisti dell’assistenza sanitaria, che dal pronto soccorso alla terapia intensiva, alle sala operatorie, ai laboratori diagnostici agli ambulatori, alla farmacia alla direzione medica e agli uffici amministrativi, sono da considerarsi un’orchestra che opera all’unisono in maniera armonica”. Tutti offrono servizi sanitari efficaci efficienti e tempestivi.

I firmatari del durissimo  documento riconoscono anche al direttore generale della struttura Maria Morgante il lavoro, “arduo e complesso” che riesce a coordinare “la migliore assistenza sanitaria per la comunità”.

Per ottener ciò, scrivono ancora i direttori di reparto, “una solida cultura organizzativa gestionale” che da sola impedisce la paralisi del sistema, stretto tra le trappole del burocratese della Pubblica Amministrazione. Certo che i problemi ci sono, aggiungono i direttori: “Ci riferiamo al blocco del turn over generato dal Piano di Rientro che ha depauperato di risorse umane le aziende del servizio sanitario regionale. Nonostante questo le aziende hanno continuato ad operatore al meglio grazie ad un’ammirevole sacrificio all’abnegazione e all’entusiasmo dei lorio operatori”.

Altra grave criticità, scrivono ancora i firmatari della lettera aperta, è costituita dalla “storia infinta dei lavori di ampliamento funzionale e ristrutturazione dei padiglioni e San Pio e Moscati, bloccati da oltre 16 anni per inadempimenti della ditta aggiudicatrice ed oggetto di indagine della Autorità Giudiziaria”.

Il Covid 19, scrivono i sanitari ha inoltre rappresentato “un vero tsunami per tutto il sistema sanitario nazionale”.

La pandemia, però, prosegue il documento, è “stata affrontata  dalla nostra azienda con una competenza e con un’abnegazione che ha consentito di tutelare al massimo pazienti e operatori tra i quali ultimi si sono registrate le percentuali più basse d’Italia di infezioni da  Sars Covid 2”.

I direttori sanitari non solo contestano con fermezza i critici  e le denunce di malasanità o di storture operative e gestionali all’interno del più importante ospedale provinciale ma rivendicano una serie di risultati e “traguardi sempre più alti di eccellenza dell’assistenza”.

I dirigenti sanitari elencano tali successi per la complessità degli interventi realizzati, anche per casi di malattie rare, nella riduzione dei ricoveri dovuta “ad una eccellente assistenza ai pazienti nel loro percorso di cura all’interno dell’Ospedale”, alla ” riduzione della degenza media per interventi chirurgici”.

Questi traguardi vanno ad aggiungersi ai “dati provenienti dalla rilevazione del Piano Nazionale Esiti relativi all’anno 2022 rilasciati dall’Agenas che valuta tutte le strutture sanitari italiane sulla base di specifici indicatori della qualità dell’assistenza erogata”.

L’azienda San Pio risulta nella media italiana per livello di aderenza standard di qualità in tutte le s 7 aree cliniche esaminate.

Il documento, inoltre, fa riferimento a specifiche attività nel campo della ricerca, implementata con il contributo dei direttori e dei dirigenti dell’azienda ospedaliera.

A fronte di tutto ciò le qualità umane, professionali e dottrinarie di tutti gli operatori vengono attaccate – dicono i firmatari del documento – con manovre che sviliscono e mortificano chi lavora in ospedale. I direttori scrivono che l’ospedale è oggetto di attacco  con “fantasiose divagazioni, critiche non costruttive e quotidiani tiri al bersaglio che hanno il solo effetto di generare disamore disaffezione sfiducia nella cittadinanza e nel personale sanitario, soprattutto, per i più giovani in attività o in corso di reclutamento. Le ferite prodotte da improvvide dichiarazioni alla stampa hanno l’effetto di generare sfiducia nell’utenza e fanno registrare negli operatori un ambiente non ideale alla crescita umana e professionale”.

La ferma e clamorosa presa di posizione dei direttori dei dipartimenti si conclude con queste parole: “Il nostro ospedale è un’eccellenza. d come tutte le cose belle va difeso per evitare di rimpiangerlo o di celebrarlo in maniera postuma”.

E sul rischio che il San Pio possa perdere la classificazione di Dea di II livello, Maurizio Buonanno, direttore della struttura complessa di chirurgia, l’ha bollata come chiacchiericcio: “la Regione ha potenziato la struttura sanitaria”.

Infine Francesco Cocca, direttore di Neonatologia dell’Ospedale, ha sottolineato come si voglia rassicurare i cittadini tranquillizzando l’utenza, destabilizzata da questo continuo parlare di criticità attraverso i media.