Nel primo giorno dell’anno scolastico 2024/2025, ha riaperto i battenti ai ragazzi ed alle ragazze la Scuola Pietà. Questo il dato più significativo in positivo al suono della prima campanella di questo 12 settembre; ma non mancano, per gli aspetti negativi, disagi e disservizi per moltissimi allievi e docenti alle prese in particolare con gli spostamenti di sede, talvolta con i doppi turni a seguito dei programmi di abbattimento e di ricostruzione che riguardano gli edifici sia di proprietà comunale che provinciale.
I lavori di ristrutturazione e abbattimento della scuola Federico Torre per la scuola Media e il conseguente spostamento di alunni o come nel caso del Liceo Classico Giannone per le superiori ha condizionato questa giornata ed ovviamente segneranno le giornate a venire. Infatti per il Liceo Giannone, oggetto di lavori di efficientamento energetico e consolidamento sismico con fondi PNRR, sono ad oggi disponibili solo 18 aule a fronte delle 36 di cui l’istituto necessita. Orario alternato sino alla data garantita dalla Provincia ente proprietario dell’Istituto per la consegna definitiva dei locali destinati al Liceo. Le lezioni saranno organizzate con turnazioni di 18 classi (13 al Polo Calandra e 5 all’Alberti) nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì alternate con le rimanenti 18 classi.
Per la Scuola Media Torre si deve invece fare fronte con tre diverse sedi. Le note liete riguardano invece quelle per il Quartiere Santa Maria degli Angeli ove ha riaperto un importante presidio scolastico con la guida di Mimmo Zerella: per l’occasione si sono presentati all’ingresso della struttura, il sindaco Clemente Mastella l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Mario Pasquariello, il vice sindaco Francesco De Pierro il presidente del Consiglio Comunale Renato Parente e l’assessore all’Urbanistica Molly Chiusolo oltre al consigliere delegato all’Istruzione Marcello Palladino.
Il primo cittadino ha voluto salutare il nuovo inizio della Scuola Media Pietà con queste parole: “Ci trovavamo in una condizione molto difficile come quando una persona sta male e il medico consiglia una variante per rimettersi a posto. E’ quello che abbiamo fatto rispetto a questa Scuola e oggi questo è un quartiere che sta vivendo”. Mastella non ha lesinato critiche a Codacons e quanti, politici e non, hanno a suo dire cavalcato l’onda della negatività prima dell’inizio dell’anno scolastico: “La mia priorità era ed è la sicurezza dei bambini e per gli stessi genitori di questa città. Il resto non mi importa. La Scuola Torre era aperta dal 1960, aveva difficoltà oggettive. Capisco il disagio, ma non si poteva fare altrimenti. Siamo riusciti ad evitare i doppi turni”.
L’assessore comunale ai Lavori Pubblici Mario Pasquariello ha rivendicato la scelta dell’amministrazione Mastella: “Mettiamo da parte le polemiche. Riconsegniamo una scuola adeguata rinnovata a questo quartiere. Ce l’abbiamo fatta nonostante le grandi cassandre di questa città. Ce l’abbiamo fatta nonostante il rallentamento d parte dei lavori dovuti al fatto che furono trovati reperti archeologici e avemmo l’altolà della Soprintedenza. Abbiamo dati esempio di cittadinanza. Puntiamo ad avere scuole sicure e più belle”. Pasquariello ha poi chiarito: “Le scuole del Comune di Benevento iniziano tutte. Le polemiche ci sono sul plesso Torre, ma con qualche sacrificio possiamo andare avanti. Il plesso Nicola Sala resta li, i ragazzi possono tranquillamente stare in quel posto, non c’è nessun pericolo di crollo imminente. Andiamo avanti nel nostro progetto”. Pasquariello ha poi concluso non attribuendo alcuna possibilità al ventilato (da parte delle opposizioni) blocco del finanziamento già concesso dal Ministero sul progetto scuola: “non credo ci siano le condizioni perché si realizzi questo. Abbiamo partecipato ad un bando, concesso il finanziamento e redatto il progetto. Non ci sono le condizioni che il Ministero possa esporsi ad un lunghissimo contenzioso. Oggi la scuola Torre non è più agibile e pronta ad essere abbattuta. Se ci dovesse essere il blocco, quelli scuola resterebbe chiusa non so per quanto tempo”.