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Piazza Cardinal Pacca, terzo mandato e depuratore: l’occasione per stuzzicare il sindaco Mastella in occasione della cerimonia di donazione degli alberi al Rione Triggio. Un sindaco in gran forma, pronto a lanciarsi nella battaglia politica sin da adesso e continuare a mantenere viva la posizione sua e dell’amministrazione che rappresenta.

“Prima hanno attaccato l’amministrazione, ora la Soprintendenza. Il Comune ha agito perchè poteva. In questi anni, sia a destra che a sinistra, l’opposizione non ha mai fatto nulla. Ora noi abbiamo deciso di scavare ed è emerso qualcosa di buono per la città e si crea il problema. Solo qui vedo queste cose. Situazioni al contrario come le parole di un ex assessore che ha parlato di sconfitta della Provincia contro il Tar quando invece è proprio il contrario. Questi camminano con i piedi in aria e la testa in giù. Ci siamo sempre affiancati alla Soprintendenza e quando ci hanno detto di no, non siamo andati avanti. Ma questo no non è arrivato e andremo avanti quando e se ci saranno i soldi per farlo. L’opposizione è fuori luogo, vediamo quando richiederanno il Consiglio e quando ci sarà”.

E il primo cittadino rincara la dose, non le manda certo a dire.

Capirei se avessimo operato contro il parere della Soprintendenza, ci avrebbero ‘schiaffeggiato moralmente’ ma così stanno facendo capriole. Ce l’hanno con me e va anche bene, ma quando agiscono così dimostrano di avercela con la città e non mi pare il caso. Ogni volta una manifestazione muscolare, sono destinati a rimanere all’opposizione. Possono solo affidarsi al Padre Eterno, perchè se si va verso il terzo mandato li schianto, non ci sono problemi”.

L’ultima battuta è dedicata alla questione della depurazione

Abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità, non dipende più da noi. C’è il progetto del collettamento ma la cosa grave è che siamo partiti nel 2016 e la burocrazia, nonostante abbia dato tutto, ci costringe a star fermi fatta eccezione per un solo scavo. E se anche in quel caso emerge qualcosa, saremo costretti a rallentare ancora di più. I tempi italiani sono lentissimi, lo vedete anche col Pnrr. L’Europa ci dà i soldi sapendo che non riusciamo a spenderli e smaltirli. Non siamo riusciti a spendere i soldi per i piani di coesione e ne chiediamo ancora”.