“Quando la sinistra fa così mi fa molto incazzare, sobrietà non vuol dire non andare alle cerimonie, Fratoianni e gli altri fanno confusione da questo punto di vista, e questo mi dispiace molto. Se nel centro sinistra non cresce l’area di centro non vincerà mai più le elezioni”. Clemente Mastella, sindaco di Benevento, ex Guardasigilli, storico esponente della Dc, risponde così, ospite di Rai Radio1, a ‘Un Giorno da Pecora’, intervistato da Giorgio Lauro e Marisa Laurito, alle critiche della sinistra alla sobrietà per il 25 aprile.
“Io – spiega – andrò alle cerimonie come sono sempre andato. Ricorderò all’inizio Papa Francesco. Anzi, anche loro dovrebbe dire di esaltare questo Papa. Così come i partigiani hanno compiuto atti di generosità anche Francesco è stato generoso con i migranti, valori che la sinistra dovrebbe condividere”. Mastella risponde da Ceppaloni, in provincia di Benevento, mentre annuncia che ha avviato i preparativi per i 50 anni di matrimonio con Sandra Lonardo. I 25 anni li aveva celebrati nella cappella privata con Giovanni Paolo II, i 30 con Papa Benedetto (“con lui avevo un rapporto splendido, era una persona umile e generosa, quando mi chiamò a telefono in un primo momento pensavo fosse uno scherzo di Fiorello”) e ora sperava di festeggiare i 50 con Papa Francesco. Non sarà possibile “magari speriamo col nuovo Papa”. Quale il suo identikit ideale? “Spero che sia un riformatore, indietro non si può tornare. Sarebbe una iattura. La Chiesa deve ricomporre alcune fratture che ci sono state evidenti anche durante il pontificato di Francesco”. L’augurio è che sia un italiano “come molti dicono. Dopo Papi piuttosto forti ora è necessario un mediatore. E gli italiani sono i più adatti come mediatori, non sono in grado di fare le guerre”. Insomma, un papa democristiano? “Non sarebbe male un papa di centro anche se si tratta di una categoria illogica sul piano ecclesiale ma ci sta”.