«La delibera della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti esprime concetti facilmente comprensibili ad una lettura attenta. Diciamo subito le cose con chiarezza: non c’è nessuna bocciatura del lavoro messo in campo dall’Ente Idrico Campano che, basandosi su orientamenti e delibere di altre sezioni regionali, ha inteso semplicemente “snellire” un percorso che comunque porterà, certamente e indiscutibilmente, alla costituzione di Sannio Acque Srl, la società mista pubblico-privata per la gestione del Servizio Idrico Integrato in 78 Comuni dell’Ambito Distrettuale Sannita. Le interpretazioni strumentali lasciano il tempo che trovano ed evidenziano piuttosto tanta superficialità e approssimazione nella lettura del deliberato». Così Luca Mascolo, presidente dell’Ente Idrico Campano.
«Per i guru e i grilli parlanti che blaterano e finanche esultano, mi limiterò a fornire alcuni semplici chiarimenti, che sarebbero superflui se solo ci fosse un minimo di onestà intellettuale. – prosegue il presidente Mascolo – Con la dichiarazione del “non luogo a provvedere”, la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Campania nella delibera del 29 agosto 2024 ha ritenuto semplicemente che debbano essere direttamente i Comuni a deliberare e ad inviare tutti gli atti necessari per l’adesione a Sannio Acque srl, in quanto “l’Ente Idrico Campano non partecipa alla costituzione del nuovo organismo societario e non acquista la qualità di socio nella costituenda società”. Non c’è nessuna bocciatura di merito, ed è chiaro ed evidente, per la delibera del Comitato Esecutivo dell’Ente Idrico Campano del 19 giugno scorso, come qualcuno prova a raccontare in queste ore. Non c’è nessun freno ad un iter che abbiamo avviato con consapevolezza e competenza per la definizione di una governance univoca che ci consentirà di preservare anche strategie e scelte in capo alla parte pubblica.
La materia in oggetto fa riferimento al quadro normativo incluso nel D.Lgs. 201/2022 per i Servizi Pubblici Locali, nel D.Lgs. 175/2016 per le Società a Partecipazione Pubblica e nel D.Lgs. 152/2006 Testo Unico dell’Ambiente. Le normative, in particolare, non trattano in maniera unitaria la fattispecie in questione, come rivelano anche le discordanze tra i pareri espressi da altre sezioni regionali della Corte dei Conti. Nel caso specifico, ci sono 78 Comuni che dovrebbero acquisire una propria quota della società Sannio Acque Srl e questi ultimi dovrebbero tutti approvare una delibera ad hoc. Ciascuno, poi, per conto proprio dovrebbe inviare gli atti alla Corte dei Conti, con un conseguente aggravio di lavoro per valutare singolarmente l’intero iter procedurale.
Sulla base degli orientamenti espressi in delibere di altre sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, l’Ente Idrico Campano ha valutato l’opportunità di semplificare questo percorso, che resta comunque intatto e totalmente inalterato. – conclude il presidente Mascolo – La linea è tracciata e la scelta della società mista pubblico-privata (mai messa neppure minimamente in discussione da nessuna delibera) rappresenta la soluzione per definire in maniera chiara una gestione efficiente, efficace ed economica del Servizio Idrico Integrato nell’Ambito Distrettuale Sannita. Con la società mista, infatti, il privato garantisce il know-how, mentre la parte pubblica ha il totale controllo sulle strategie, sulle scelte, sugli investimenti e sulla governance per la gestione del servizio. Una visione coerente con quanto abbiamo già definito per l’Ambito Distrettuale Napoli Nord, sul solco di un percorso che consentirà a tutti i cittadini di accedere ad un servizio con livelli di qualità equivalenti su tutto il territorio regionale».