Tempo di lettura: 5 minutiBotta e risposta. Tra Lucio Lonardo, politico di lungo corso e attualmente uno dei maggiori esponenti di Forza Italia e Daniela Basile, cittadina sannita con trascorsi nel mondo politico beneventano.
LA RUOTA DELLA SFORTUNA (post di Lucio Lonardo)
Sarebbe sbagliato sottovalutare e glissare con spocchiosa superficialità, non solo lo “smottamento” della ruota panoramica di 150 metri a Piazza Risorgimento, ma anche e soprattutto il prezzo di saldo dell’occupazione di suolo pubblico che da un 50% in meno del dovuto è arrivato fino all’80%, con un atto di Giunta che non ha precedenti in un Comune in dissesto che tra l’altro è tenuto ad applicare le tasse al massimo del dovuto ai contribuenti, attenzione a noi rivolta costantemente. Ricordo solo a me stesso che, per pochi metri di sforamento nelle superfici ad uso commerciale, professionale o abitativo, nell’attualità la Andreani Tributi senza alcun contraddittorio con l’occupante, senza alcuna autorizzazione specifica del Comune si è sentita in dovere di “mazzoliare” il povero contribuente nonostante questa illegittimità fosse stata sollevata più volte in Consiglio da un povero Consigliere di maggioranza che probabilmente si sente più beneventano del nostro Sindaco. Come direttivo di Forza Italia, quindi, abbiamo dato mandato al nostro Consigliere, avv. Giorgione, di chiedere gli accessi agli atti e di verificare la sussistenza di un danno erariale. Per rimanere in tema, vorremmo ricordare allo stesso tempo, che poiché ci avviamo ad una settimana di in..clemente meteo e, nelle more delle solite stucchevoli chiusure di scuole, parchi, cimitero, questa volta non si dimentichi nel provvedimento di menzionare la famosa Ruota Panoramica di non si sa di che cosa che con i suoi 33 metri rappresenterebbe un pericolo per gli utenti ben più grave di quello di ripararsi al suolo da pioggia e fogliame. La proroga al 13 febbraio del mamozio di Piazza Risorgimento per fortuna non farà il paio con quell’altro presente oggi a Piazza Castello : un albero imponente di sera quando illuminato ma non essendo stato adeguatamente preparato per le ore diurne, in esse appare un inutile traliccio dell’alta tensione che unitamente al Mailes e al mamozio tradizionale di Piazza Duomo rende la città più che panoramica un’accozzaglia di cattivo esempio di programmazione e lungimiranza. Per carità di Patria omettiamo ogni commento per le fiaccole di corten per l’illuminazione delle mure longobarde che ricordano tanto gli horse saddle stand dei film western ovvero i supporti “per attaccà i ciucci!”.
Un’ultima chiosa : nell’ottobre 1887 nasceva Charles Edouard Jeanneret Gris, meglio conosciuto come Le Courbasier, architetto, urbanista, pittore e designer svizzero ma soprattutto padre della policromia architettonica : or bene a nessuno di questa Amministrazione è venuto in mente di consultarne il credo per impedire quello scempio del color pisellino del Museo Diocesano in Piazza Orsini proprio di fronte la fontana degli anelli? A nessuno dell’ufficio tecnico è venite in mente che esiste una pittura muraria di altissima qualità che si chiama grisonite capace di riprodurre con banali pennelli i materiali, tipo travertino per esempio, che possano dare continuità ai materiali della piazza suggerendolo o addirittura imponendolo alla Curia con il solo scopo di preservare l’eterna bellezza della nostra Città? Mi spiace caro Mastella ma Lei sin dagli albori del suo mandato, quando la definì paesone, non ha mai mostrato un minimo di appartenenza alla Città se non in campagna elettorale.
La risposta di Daniela Basile (riceviamo e pubblichiamo)
Nel lontano 2013, fui l’unica a criticare le isole ecologiche mobili, commissionate proprio da te, all’epoca Presidente dell’ Asia di Benevento. Misi in evidenza l’inefficacia di quelle isole mobili troppo piccole per contenere i rifiuti di tutti i residenti delle contrade, ne criticai i costi eccessivi ( circa mezzo milione di euro a cassonetto se non erro) e i disservizi che avrebbero generato. Ovviamente in tutta risposta, mi beccai la solita riflessione filosofica con tanto di citazioni machiavelliche, il solito sfottò simpatico alla Totò e tutto si chiuse con un “ai posteri l’ardua sentenza”. In verità l’ardua sentenza è arrivata di lì a poco e quella che definivi il Masaniello della situazione ci aveva visto chiaro: quei cassonetti costati credo un paio di milioni di euro più annessi e connessi sono stati un vero flop, sono stati dismessi poco dopo ed al loro posto sono state creati dei centri ecologici recintati, pavimentati, con semplici bidoni della raccolta, che funzionano benissimo e che alla comunità sono costati poche migliaia di euro. Ti chiederai dopo tanti anni, ti ricordi delle isole ecologiche mobili e di rispondermi proprio oggi? Vedi caro ex Presidente Asia, ex tanti partiti
oggi in FI domani chissà con chi, mi ha fatto sorridere la tua invocazione al danno erariale per una occupazione di suolo pubblico di una ruota panoramica che piace a tutti, che può essere ridotta per legge quando è attrattiva ( e lo è considerato che rende Benevento città europea), dimenticando quello generato da te? E non parliamo di spicci ma di milioni sprecati per un’opera fatta passare come la panacea a tutti i mali adorata da Legambiente, che ha quasi mandato in fallimento l’Asia di Benevento. Credo che forse sia il caso che l’amministrazione comunale dia mandato ai propri legali per quantificare il danno erariale causato da una cattiva gestione e pianificazione delle opere. Per il resto mi piacerebbe vedere nuovi politici muovere serie critiche politiche a partire dall’inspiegabile e immotivato caro costi fino ad arrivare all’aumento di furti e rapine in città ( stranamente da quando il reddito di cittadinanza non esiste più) ma quello che vedo è il solito riciclo politico. Ho abbandonato il mondo politico e non intendo più farne parte ma ritengo che questo sia un atto dovuto per la città che troppo spesso ha la memoria corta. Cordialmente Masaniella