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I valori civili, la fedeltà alla legalità ed alle Istituzioni, l’esempio, la coerenza, la storia di Vito Ievolella, beneventano, maresciallo dei Carabinieri, ucciso da un commando della mafia a Palermo il 10 settembre del 1981, sono stati ricordati questa mattina dall’Associazione Libera dalle Mafie nel corso di un incontro che si è svolto presso la strada che gli è stata intitolata in Città.  Il sottufficiale era nel mirino della mafia da tempo e lui lo sapeva bene: nel pieno della guerra che la mafia aveva scatenato alle istituzioni, Vito Ievolella sapeva di poter essere ucciso in qualunque momento, ma con caparbietà e coraggio rinunciò al trasferimento e rimase a Palermo per fedeltà ai valori che aveva giurato di difendere e per portare fino in fondo il lavoro investigativo che aveva iniziato e che aveva condotto all’arresto di decine di malavitosi.

Nell’anniversario della barbara uccisione, l’Eroe dell’antimafia è stato ricordato da Libera, dai parenti e dalla nipote Velia Ievolella. Il referente di Libera, nel rimarcare il sacrificio del Carabiniere antimafia che si immolò per la libertà di tutti, ha voluto sottolineare come sia necessario che la città di Benevento, che pure gli ha intitolato una strada, trovi il modo di onorare ancor meglio la sua memoria. La stessa strada che porta il suo nome non sembra a Libera sufficientemente decorosa e consona all’Uomo cui è intitolata ed ha chiesto interventi riparatori da parte dell’Amministrazione. Presente Il maggiore dei Carabinieri  Emanuele Grio per omaggiare la figura del militare scomparso.

Sara Scuderi portavoce di Libera Benevento ha sottolineato: “L’esempio e il sacrificio del maresciallo Ievolella vogliamo ricordarlo questa mattina. E’ un monito, imperativo etico  per tutti noi per riprendere in mano quell’esempio di impegno silenzioso operoso comune che ricordi ad ognuno di noi come vogliamo essere”. La portavoce di Libera ha chiesto scusa ai familiari presenti quest’oggi: “Ci sono stati pesanti anni di silenzio. Ognuno di noi ha il dovere di ricordare vite e non uccisioni”.

Per Libera presente anche Antonio Iermano che ha spiegato: “Cerchiamo di fare la nostra parte coinvolgendo il territorio a non dimenticare. La comunità deve sapere e non dimenticare”.

Commossa una nipote di Ievolella, presente oggi, la signora Velia ha detto: “Lui era molto presente. Stava sempre con i nonni. Era una persona squisita. Si dedicava anima e corpo all’Arma ma alla famiglia ci teneva tantissimo. Per noi è stata una grande perdita, lo volevamo bene”.

Il Maggiore dei Carabinieri Grio ha sottolineato: “Siamo qui per onorare la memoria di una persona . E’ stato ucciso in periodo complicato nella lotta alla mafia. Siamo  qui  per ricordare colleghi che hanno dato la vita per farci vivere meglio”.