Dopo una settimana passata a chiedersi chi avrebbe sostituito l’infortunato Lanini (Ferrante o Marotta?), a Teramo mister Auteri ha stupito tutti (o quasi) gettando nella mischia Mario Perlingieri, classe 2005, una stagione da stropicciarsi gli occhi con la formazione Primavera (26 gol in 21 gare) ma con alle spalle zero minuti in Lega Pro. Eccola l’Allegrata uscita dall’uovo di Pasqua preparato da Don Gaetano, non certo estraneo a sorprendere tifosi e addetti ai lavori. Per coloro i quali masticano poco le vicende della Vecchia Signora del calcio italiano, l’Allegrata è quella mossa che nessuno si aspetta e che ha il potere di sparigliare le carte: sia essa un cambio tattico, un calciatore piazzato in un ruolo non propriamente suo o un innesto non preventivabile come un coniglio tirato fuori dal cilindro, parole e musica di mister Massimiliano Allegri. Dal suo approdo nel Sannio a gennaio, l’allenatore dei giallorossi è stato un abile maestro nel camuffare le sue ‘Allegrate’ attraverso una ars oratoria perfetta davanti ai microfoni per mascherare le sue mosse a sorpresa.
In fondo, chi avrebbe mai immaginato di vedere Karic titolare a Potenza lo scorso 7 marzo dopo essere stato a lungo escluso addirittura dai convocati? Può essere definita, poi, senza dubbio una ‘Allegrata’ anche l’innesto di Carfora nel blitz di Picerno, dopo un oblio durato mesi con il classe 2006 decisivo con la rete del 2-1, la prima tra i professionisti con un opportunismo da vero bomber. Quella sera al ‘Curcio’, le ‘Allegrate’ furono addirittura due perché nel finale il tecnico di Floridia decise di schierare Simonetti nell’inedito ruolo di prima punta, mossa che si rivelò preziosa per mettere pressione agli avversari in quella zona del campo soffocando sul nascere le iniziative dei lucani. L’Allegrata di Pasqua, invece, ha iniziato a ronzare nella testa di Auteri durante la settimana quando ha visto più volte emergere tutto il talento cristallino di Mario Perlingieri, solo a volte aggregato alla prima squadra. Don Gaetano ne ha viste tante in carriera e ai suoi occhi non poteva certo passare inosservata la doppia finta dell’attaccante di Torre Annuziata per mettere a sedere Manfredini prima di depositare la sfera in fondo al sacco a porta vuota nella seduta di giovedì. Le sorti di una partita di calcio, in fondo, molto spesso sono decise proprio da invenzioni di questo tipo e da quel momento in poi forse è nata l’idea di gettare nella mischia l’attaccante della Primavera contro il Monterosi. Una ‘Allegrata’ in piena norma che sarebbe stata perfetta se solo quel pallone accarezzato da Perlingieri al 10’ della ripresa fosse finito non sul palo ma alle spalle di Forte. Ora all’appello mancano solo cinque partite e con la Juve Stabia con due piedi in serie B, i giallorossi dovranno difendere con le unghie e con i denti il secondo posto dall’Avellino, ora a -2. Chissà, magari con altre ‘Allegrate’ di Auteri.