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Gli attivi unitari nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno approvato, all’unanimità, la piattaforma per il rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti dei Consorzi Agrari 2024-2027, in scadenza il 31 dicembre 2023.
Le richieste della piattaforma puntano al rafforzamento delle relazioni sindacali attraverso un confronto sempre più partecipativo e all’accrescimento di diritti e tutele per le lavoratrici e i lavoratori, promuovendo una politica salariale espansiva necessaria per tutelare il potere di acquisto delle retribuzioni.
Di particolare rilievo, il miglioramento del capitolo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con richieste che mirano a rafforzare la cultura della prevenzione.
Relativamente al capitolo formazione, anche alla luce delle sfide che il settore dovrà affrontare, si vuole introdurre il diritto soggettivo all’aggiornamento delle abilità professionali di ogni dipendente con la previsione di un monte ore annuale.
Altresì, sul versante della classificazione, è indispensabile valorizzare la professionalità dei lavoratori, in particolare rispetto alle nuove mansioni e competenze presenti nei consorzi che testimoniano l’evoluzione delle attività lavorative anche sul versante tecnico e specialistico.
Viene inoltre richiesto di moltiplicare le azioni di contrasto alla violenza di genere, molestie sessuali e mobbing, senza dimenticare le misure in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e welfare contrattuale.
L’incremento salariale richiesto per il quadriennio è del 13,9%. Importante e significativa è anche la proposta di riduzione dell’orario di lavoro settimanale da 39 a 36 ore, a parità di salario.
I Consorzi Agrari offrono servizi avanzati all’agricoltura e sostegno alle aziende agricole italiane creando economie di scala utili in tutti i processi e rafforzano il sistema delle filiere agroalimentari, anche grazie alla loro presenza continuativa sul territorio. Per questo, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil ritengono fondamentale rinnovare il CCNL, esprimendo grande soddisfazione per il percorso che ha portato all’approvazione della piattaforma, che contiene punti qualificanti che riconoscono il valore del sistema consortile italiano e mettono al centro il lavoro degli addetti.