Su richiesta dell’imputato, il giudice può sospendere il procedimento e disporre la messa alla prova, sulla base di un programma di trattamento predisposto dall’Ufficio di esecuzione penale esterna, subordinato all’espletamento di una prestazione di pubblica utilità. I condannati alla pena del lavoro di pubblica utilità presteranno la loro attività non retribuita in favore della collettività durante gli orari di ufficio all’interno della sede provinciale delle Acli di Benevento.
Le attività previste sono, nello specifico: assistenza a favore di persone malate, anziane o portatori di handicap; promozione culturale; segretariato sociale; protezione umanitaria; partecipazione al Banco Farmaceutico-Banco Alimentare; percorsi formativi per migranti; Cittadinanza attiva: abbattere la violenza di genere; educazione e promozione alla pace e alla cooperazione.
“Siamo oltremodo soddisfatti dell’intesa che si rafforza con gli uffici territoriali del Ministero della Giustizia e che ci rende piuttosto contenti del lavoro che svolgiamo quotidianamente per le fasce deboli della popolazione, favorendo in questo caso il reinserimento sociale e lavorativo dei condannati alla pena” dichiara il presidente Filiberto Parente.