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La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha dato ragione agli ex dipendenti dei consorzi Bn1, Bn2, Bn3 e all’avvocato Pasquale Biondi.

Quattro sentenze a favore per i 29 lavoratori e l’Italia è stata condannata a Strasburgo per risarcire i danni materiali e morali. Un riconoscimento dovuto a quei lavoratori per corrispondere un risarcimento per l’equo processo e l’applicazione di tutte le sentenze emesse dai tribunali italiani.

Una storia lunghissima per quei lavoratori che in passato hanno avviato battaglie molto lunghe talvolta ancora dure  incatenandosi dinanzi la Prefettura, o salendo sulla gru di un cantiere in piazza Duomo o  salendo sui tetti delle istituzioni. A fine gennaio questa sentenza che potrebbe aprire uno scenario diverso. Ma solo teoricamente però.

La situazione è molto delicata, soprattutto per il risarcimento dei danni materiali. In quanto l’Italia non ha stanziato a bilancio nessuna voce riguardante questi lavoratori, quindi fa presupporre che per l’intero 2025 questi lavoratori che si erano appellati al sindacato e all’avvocato non vedranno un euro. Diverso il discorso per i danni morali.

Il Ministero di Giustizia potrebbe elargire in maniera più semplice i danni morali ai dipendenti dei consorzi. Ma ora l’attenzione si sposta sul mondo della politica e in particolare per le forze di Governo per fare in modo che almeno per il 2026 si possa sbloccare questa situazione e possano essere stanziati quei fondi per questi lavoratori. Sarebbe altrimenti un’ ulteriore e clamorosa beffa per circa settantadue famiglie.

(foto repertorio con il vice presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola e il consigliere regionale Mino Mortaruolo)