Benevento – Uno strumento in più è da oggi disponibile per effettuare una angioplastica coronarica (PTCA) complessa al Fatebenefratelli di Benevento. Per la prima volta in provincia, martedì 12 Febbraio, nel laboratorio di Emodinamica, il Dott. Bruno Petruzziello, responsabile dell’Unità di Emodinamica, ed il Dott. Eugenio Laurenzano, con l’attenta supervisione del Prof. Bruno Villari, responsabile dell’UOC, ed il fondamentale ausilio del personale infermieristico e tecnico, hanno eseguito una PTCA con utilizzo di laser intracoronarico.
La PTCA tradizionale, quella cioè basata esclusivamente su dilatazione di cateteri a palloncino ed applicazione di stent a rilascio di farmaco, in una percentuale non trascurabile di pazienti non è praticabile. Una delle cause che più frequentemente rende un PTCA complessa e talora non fattibile è la presenza di massive calcificazioni coronariche. Già da diversi anni, nel Laboratorio di Emodinamica del Fatebenetrelli, per questa tipologia di pazienti si pratica la litotrissia intracoronarica, procedura sicura ed efficace ma purtroppo non sempre utilizzabile. E’ stato questo il caso che hanno dovuto affrontare i cardiologi interventisti del Fatebenefratelli: stenosi 99% severamente calcifica dell’arteria interventricolare anteriore (la principale tra le arterie coronarie) non dilatabile con PTCA tradizionale in paziente non trattabile chirurgicamente per severa comorbilità.
Si è quindi deciso di utilizzare il laser intracoronarico, uno strumento che mediante una sonda (di diametro < 1 mm) inserita nella coronaria eroga un fascio di luce laser direttamente sulla placca e permette in pochi secondi (solo 15 in questo caso) di frantumare il calcio intra-coronarico così da rendere possibile il successivo impianto dello stent. Il tutto con paziente sveglio ed utilizzo esclusivo di anestesia locale. Il laser utilizzato è un laser cardiovascolare di nuova generazione (CVX 300) che genera un fascio di luce fredda in grado di agire selettivamente sulla placca che ostruisce la coronaria “polverizzandola” senza danneggiare la parete del vaso o le altre strutture circostanti. Agisce attraverso un meccanismo fotochimico che porta alla rottura dei ponti intermolecolari ed al collasso della placca e la generazione di una potente onda sonora che permette la fratturazione della componente di calcio, anche la più severa, della placca stessa.
Questo nuovo strumento terapeutico sarà d’ora in poi disponibile al Fatebenetratelli così da poter trattare con successo pazienti che, fino a questo momento, erano destinati alla cardiochirurgia o, peggio, ad esclusiva terapia medica se anziani e/o con importanti patologie concomitanti.