Nonostante il blitz a Giugliano, purtroppo inutile per conquistare il quinto posto, anche la gara del “De Cristofaro” ha messo a nudo ancora una volta il poco cinismo dei giallorossi in attacco, purtroppo il filo che unisce tutto il girone di ritorno della Strega. Negli ultimi venti metri al Benevento continua a venire il braccino corto senza distinzione di ruoli: Lamesta, Pinato, Perlingieri, Talia e infine Lanini (che ha colpito anche un palo) si sono letteralmente divorati un numero considerevole di occasioni che avrebbero potuto permettere alla Strega di espugnare Giugliano in carrozza, salvo invece essere costretta a stringere i denti fino al novantacinquesimo, complice una mezza dormita difensiva che ha permesso ai napoletani di riaprire una gara che sembrava morta e sepolta.
Sessanta secondi prima era stato Lanini a fallire in maniera clamorosa il 3-0, errore che ha dato il via al lancio per Njambè al quale è stato dato tutto il tempo di compiere più piroette in area prima del mezzo pasticcio che ha permesso a Nepi di segnare di dimezzare lo svantaggio facendo trascorre dieci evitabili minuti da brividi per la squadra di Auteri. Forse in quei sessanta secondi trascorsi dall’errore (clamoroso) di Lanini e la rete del Giugliano c’è l’esatta percezione di quello che è il Benevento attuale: una squadra capace di creare e costruire spesso una quantità industriale di occasioni sbagliandone la quasi totalità, il tutto condito da un mix letale di inspiegabili cali di tensione in difesa. Alle porte c’è la prima gara dei playoff contro la Juventus Next Gen, avversario sicuramente alla portata ma servirà molto di più negli spareggi per provare a fare quanta più strada possibile.