Uno spettacolo di danza classica, tra i più famosi e rappresentati in tutti i teatri del mondo, ‘Il Lago dei Cigni‘, a Benevento diventa occasione per una contestazione portata avanti dalla numerosa comunità ucraina residente in città.
Diversi manifestanti, infatti, si sono radunati dinanzi al Teatro Comunale – sin da un’ora prima dell’inizio e restandovi fino al termine dell’evento – esponendo bandiere, cartelli e slogan con i quali hanno invocato solidarietà da parte dei cittadini beneventani.
Le motivazioni alla base della protesta sono state esposte da Iryna Gasko, promotrice della mobilitazione: “Non siamo contro questo spettacolo teatrale in sé, ma contro la totale mancanza di sensibilità palesata dalle istituzioni beneventane, così come dalla stessa Accademia di Santa Sofia che ha inserito nella propria rassegna una Compagnia costituita da interpreti di nazionalità russa.
In questa circostanza, pur essendo da anni radicati in città, ci siamo sentiti poco considerati in quanto avremmo gradito un atteggiamento più solidale nei confronti della nostra comunità”.
La rabbia e la commozione negli occhi dei manifestanti erano palpabili e tali da non lasciare indifferenti.
Va detto però che non è sembrata questa la circostanza adatta per esternare rimostranze, in quanto non è osteggiando gli spettacoli culturali che si possano apportare contributi concreti alla causa della comunità ucraina. La presa di posizione avrebbe avuto senso se si fosse trattato di questioni più immediatamente riconducibili alla politica o ad attività belliche, cosa quanto mai lontana dalla messa in scena di una fantastica coreografia impreziosita dalle splendide musiche di Čajkovskij, ovvero elementi che appartengono al patrimonio dell’umanità e non pertanto relegabili all’interno di un qualsiasi confine geografico. Il fatto che gli interpreti dello spettacolo fossero di nazionalità russa non pregiudica in alcun modo l’opportunità della rappresentazione.
La libera circolazione delle arti e degli artisti costituisce infatti un fondamento essenziale della civiltà.
Quanto alla spettacolo, si è trattato di una messa in scena molto curata ad opera dei bravissimi danzatori del Balletto di Mosca – dotati di grazia, virtuosismo e tecnica – con le coreografie di Marius Petipa. Costumi raffinati e singolari – firmati da Evgeniya Bespalova – hanno impreziosito lo spettacolo, icona dei balletti classici ottocenteschi. Ricco di romanticismo e bellezza, vive nel contrasto tra la purezza del ciglio bianco e l’oscurità del cigno nero narrando una storia d’amore, tradimento e trionfo del bene sul male.
Uno spettacolo sold out, diviso in due atti e quattro scene per una durata di oltre due ore, molto apprezzato dal pubblico che non ha fatto mancare il proprio sostegno con convinti e prolungati applausi.