L’estate scorsa, Nino La Gumina ha pronunciato il fatidico sì a Palermo. Lo ha fatto davanti all’altare, legando la sua vita a quella di Daisy, diventata sua moglie il 29 giugno. Nella stessa città siciliana, due anni prima, era venuta al mondo Sophia Grace, primogenita della coppia.
L’attaccante classe 1996, nel giro di un mese, avrebbe potuto chiudere un cerchio, tornando a vestire la maglia rosanera a distanza di cinque anni dall’addio. Sulle sue tracce, infatti, c’era anche la compagine siciliana che avrebbe voluto riportarlo a casa come regalo per la promozione. Il destino, o meglio il calciomercato, ha invece messo La Gumina sulla strada del Benevento, lesto nell’inserirsi nella trattativa e chiudere con la Sampdoria per un prestito con diritto di riscatto, dopo un rinnovo con i blucerchiati fino al 2027.
Domenica, dunque, La Gumina si ritroverà per la prima volta da avversaria la squadra del cuore, la formazione della sua città. La affronterà vestito di giallorosso. Il miglior marcatore stagionale della Strega con tre centri vivrà un mix di emozioni, come ammesso proprio recentemente: “Non voglio neanche pensare di dovere affrontare i rosanero da avversario. Soprattutto non voglio pensare a quando dovrò giocare da avversario alla Favorita”.
A quello ci penserà al ritorno, ad aprile dell’anno prossimo, perché domenica è dietro l’angolo e il palcoscenico sarà il “Ciro Vigorito”. Passeranno tante istantanee nella mente dell’attaccante, cresciuto nel settore giovanile palermitano e lanciato in prima squadra nella stagione 2014/15 da Iachini. Una sola apparizione in serie A contro il Milan, prendendo il posto di Jajalo per tentare un vano assalto finale. L’inizio della carriera di un giovane di belle speranze, premiato con tre gettoni nel massimo campionato l’anno successivo (la stagione dei sei allenatori sulla panchina rosanero) e in grado di aggiudicarsi il titolo di capocannoniere e il “Golden Boy” al Torneo di Viareggio, vinto dalla Juventus superando in finale proprio il Palermo.
Il passaggio alla Ternana in B per farsi le ossa e la decisione di riportarlo a casa l’anno successivo, con i rosanero impegnati tra i cadetti. È la stagione della consacrazione. Sotto la guida di Tedino e Stellone, La Gumina mette a segno 12 reti in 35 apparizioni, in quella che resta la sua stagione più prolifica. Un’annata chiusa senza la grande gioia, negatagli da Camillo Ciano, oggi suo compagno al Benevento. Due gol del fantasista di Marcianise, uno all’andata (2-1) e uno al ritorno (2-0), spezzarono i sogni di gloria del Palermo, permettendo al Frosinone di avere la meglio nella finale play off.
Fu l’ultima apparizione di La Gumina in rosanero, venduto l’estate successiva all’Empoli per la cifra di 7 milioni di euro più bonus. Un apparente trampolino di lancio, perché in Toscana resta solo un anno e mezzo, riuscendo a iscrivere il proprio nome nel tabellino dei marcatori in appena sei circostanze. Non va meglio alla Sampdoria, dove presenze e reti calano drasticamente, convincendolo a ripartire dalla serie B. L’isola felice la trova sulle sponde del lago del Como, contribuendo alla salvezza dei lariani con nove centri. Gol che convincono il Benevento a puntare su di lui, strappandolo alla concorrenza di un Palermo rinato dalle ceneri del fallimento patito nel 2019. Domenica sarà la prima volta da avversari per i rosanero e per l’attaccante palermitano. Una gara dalle mille emozioni, in attesa di tornare a calcare il prato della sua squadra “Favorita”.