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Napoli – Sguardo al futuro, sapienza enologica, spirito di iniziativa e rispetto della tradizione. Sono questi gli ingredienti principali che hanno portato alla nascita di ‘Verso’, la nuova linea de ‘La Fortezza’ presentata ieri presso il ristorante My Secret a Napoli

Quattro prodotti di eccellenza il bianco Suarè, generato da Fiano, Greco e Aglianico vinificato in bianco con un leggero passaggio in legno che ne fanno un vino strutturato, corposo con un sentore spiccatamente minerale e salino; il rosso Truman, una fusione di Aglianico, Piedirosso e Camaiola per un risultato pieno, elegante e avvolgente e i due spumanti Tremièn, realizzato con uve di Fiano, Falanghina e Aglianico vinificato in bianco e Ussiè, il rosé ottenuto da uve di Fiano e Aglianico ottenuto da uve di Fiano e Aglianico.

Si tratta di vini che esprimono al meglio il potenziale dei terreni su cui sorgono i vigneti della cantina, collocati a Torrecuso sul versante est del parco regionale del Taburno-Camposauro. Non solo vigneti di eccellenza e una cantina attrezzata ed efficiente, ma anche un team affiatato e preparato, formato da professionisti da sempre impegnati nel settore e guidato dall’enologo abruzzese Vittorio Festa, che ha spiegato come la qualità dei vini sia il risultato di importanti fattori come la sostenibilità, la vocazione vitivinicola e la conoscenza: “Questa novità rappresenta un po’ il desiderio, l’omaggio che Enzo Rillo vuole fare al territorio. I due vini sono frutto di blend, abbiamo voluto assemblare ed esprimere il massimo di quella che è oggi la viticoltura campana e in particolare quella del Sannio. Sono espressione di territorialità, ma soprattutto esprimono un concetto di sostenibilità, si possono fare dei vini importanti con un buon lavoro in vigna. Noi oggi siamo una delle poche aziende che raccoglie tutta la produzione in cassetta ed è sinonimo di grande qualità”.  

Ad introdurre l’evento di presentazione, a cui hanno partecipato numerosi giornalisti del settore, Luciano Pignataro, giornalista ed esperto di enogastronomia, che ha sottolineato l’importanza di produrre dei vini in blend: “È una inversione di tendenza nella enologia campana che negli ultimi vent’anni è andata molto in direzione dei vini fatti da monovitigno, lasciando un po’ da parte quella che era la tradizione dei vini di territorio, ossia blend ottenuti da più uve. Qui si è tentato di recuperare questa tradizione, che serve ad equilibrare il vino a seconda delle stagioni”. 

Per la nuova gamma, l’azienda del patron Enzo Rillo ha scelto un’etichetta particolare, creativa, capace di valorizzare il contenuto della bottiglia e soprattutto di raccontare il duro lavoro dietro la produzione di un grande vino: “Sulle etichette ci sono delle poesie personalizzate sull’azienda, dove viene raccontato in versi quello che è il duro lavoro nei campi per la produzione dell’uva. Spesso il consumatore finale non pone l’attenzione, non pensa a quanto lavoro ci sia dietro la produzione di un grande vino. Il vino non si fa in cantina, si fa in vigna” ha precisato Antonella Porto, export manager de ‘La Fortezza’. 

“L’azienda con questi nuovi vini si propone una svolta – ha aggiunto -. Anche la scelta del nome sta ad indicare la volontà di andare verso una nuova direzione con prodotti che possano fare veramente la differenza. Abbiamo deciso di creare dei vini che possano essere l’espressione di un territorio meraviglioso come quello del Sannio. L’obiettivo è prendere il meglio di quello che la terra riesce a darci per poter dar vita a dei prodotti che possano raccontarci, attraverso il sorso, il nostro territorio”.