di Annalisa Papa
Si è conclusa l’usuale Festa del Grano di Foglianise.
Mentre ormai i ragazzi dello staff si preparano a smontare i carri esposti, riviviamo, con le parole e le emozioni di alcuni protagonisti, la secolare sfilata del 16 mattina e i giorni antecedenti.
Ad esempio del giovane Mattia Simeone che, insieme al gruppo i “ragazzi di Sant’Anna”, ha presentato il carro raffigurante la chiesa di San Mosè di Vicenza: “il lavoro di gruppo è bellissimo, ognuno ha un suo compito in base alla proprie propensioni e abilità e, lavorando tutti in sinergia, si crea armonia e quella sensazione che ti fa sentire parte di un mosaico, dove ogni tassello è indispensabile per la riuscita del Carro. Io personalmente lego l’arte della paglia a più persone che, nel corso degli anni, mi hanno dato consigli e suggerito trucchi. Come gruppo invece dobbiamo ringraziare il professor Pasquale Iannella e la maestra Mariantonietta Zampelli poiché senza di loro questa squadra non esisterebbe”.
Aggiunge poi Antonio Orlacchio, sempre del gruppo i “ragazzi di Sant’Anna: “E’ il secondo anno che partecipiamo alla sfilata, questa volta con la scelta della facciata abbiamo fatto un salto di qualità. Abbiamo optato, infatti, per una chiesa più elaborata rispetto a quella dello scorso anno e questo ci ha dato la possibilità di cimentarci ancora di più nella lavorazione della paglia, dandoci grande soddisfazione”.
Incontriamo poi i “nipoti De Filippo e Amici” che, per la prima volta, hanno partecipato alla sfilata come carristi. Il gruppo, caratterizzato da un’età molto bassa, compresa tra gli 8 e 13 anni, è costituito da Antonio, Riccardo e Beatrice De Filippo, Antonio De Maria, Giuseppe Ocone e Germano Goglia ed ha presentato una rivisitazione del Ponte di Rialto di Venezia. Antonio ci racconta: “è stato emozionante sfilare per le strade di Foglianise con il nostro carro, lo abbiamo creato tutto noi, sia il ponte, che è stato fatto con il cartone pressato e poi ricoperto con la paglia, che il carrellino in legno usato per trasportarlo”. Sul carro erano presenti, come abbellimento, anche le rose “alla De Filippo”, create anni fa dal nonno Antonio, con una tecnica particolare e che ha tramandato prima ai figli ed ora ai nipoti.
Pellegrino Pugliese, invece, che ha partecipato alla realizzazione della Cattedrale di Santa Maria Matricolare di Verona con la Parrocchia di San Ciriaco, l’Azione Cattolica e il Circolo Oratorio ANSPI Giovanna Tomaselli, ci dice: “Lavorare al carro è un modo per tenere insieme adulti e bambini di qualsiasi età, pensa che i più piccoli che hanno 6 anni.
Ci vuole tanta buona volontà, pazienza e anche costanza nel lavoro per finire le opere. Inoltre il giorno della sfilata è come se fosse una giornata di appagamento per tutto l’impegno profuso nei giorni precedenti, l’entusiasmo ed una forza interiore ti sostengono lungo il percorso della sfilata nonostante il caldo e la fatica”.
Una prima volta anche per Maria Columbro, che dopo aver partecipato innumerevoli volte come pacchiana nel gruppo di Antonietta Raiola e come carrista, questa volta si è unita al gruppo delle ceste di Zì Cosimo Iadanza : “Fare la sfilata per chi è di Foglianise è un appuntamento immancabile, nonostante il caldo e la fatica. I sentimenti si rinnovano e partecipare è davvero emozionante. Consiglierei a tutti di prendere parte a questo evento, perché si rinnova il senso di appartenenza e vicinanza alla tradizione e tutto questo suggella un clima che solo la festa di San Rocco sa ricreare”.
Ci sono poi Domenico Bianco con il fratello Carmine, che quest’anno hanno presentato la Basilica di San Marco. Domenico spiega: “Quest’anno, scelta l’opera già a Febbraio, abbiamo iniziato per fine Luglio a montare la paglia sulla struttura e a procedere con i dipinti, ma già da Ottobre scorso a casa si intrecciava. Per noi partecipare è un atto di fede, che coinvolge tutta la famiglia. L’arte della paglia ci è stata tramandata da mio nonno Cosimo Iadanza, che ha iniziato negli anni ‘40. Nonno poi dagli anni ‘50 si è dedicato al gruppo ceste, che quest’anno contava 68 partecipanti. Oltre alle ceste il gruppo è caratterizzato da un costume tradizionale che è stato realizzato per la prima volta negli anni ‘90. Sono felice di portare avanti questa tradizione che come ti dicevo coinvolge la mia famiglia ormai da decenni”.
Conclude infine il parroco di Foglianise Don Pietro: “E’ stato bello in questi giorni vedere riempire di persone lo spazio del piazzale parrocchiale di San Ciriaco, che diventa un luogo non solo per tramandare l’arte della paglia, ma anche e soprattutto per rinnovare la fede in San Rocco”.