Consiglio Comunale strettamente tecnico quello svoltosi stamattina a Palazzo Mosti che ha avuto soprattutto funzione di tenuta dell‘assetto contabile. L’Assise ha discusso sulla riscossione tributi e, più precisamente, scadendo tra pochi mesi il contratto in essere alla Società a suo tempo individuata, sulla regolamentazione dell’affidamento a nuovo Soggetto privato del servizio di gestione ordinaria e accertativa del canone unico patrimoniale e mercatale, della tassa sui rifiuti e del servizio di riscossione coattiva delle entrate tributarie, delle entrate patrimoniali e delle entrate comunali diverse e di tutti i servizi connessi e complementari.
E’ ovvio che un argomento del genere abbia una importanza strategica perché la efficienza della riscossione delle entrate, a qualsiasi titolo nelle casse comunali, condiziona totalmente la vita della macchina comunale e la sua capacità di assicurare servizi adeguati ai cittadini. Sull’affidamento, però, nonostante la valenza tecnica del provvedimento, si è registrata la singolare presa di posizione di un Consigliere di maggioranza, Umberto Panunzio, che è stato l’unico voto contrario: l’esponente della maggioranza, che è anche Consigliere provinciale, ha tuttavia precisato di aver commesso un banale errore nell’espressione del voto, che evidentemente era a favore come quello di tutti i suoi Colleghi. L’opposizione presente si è astenuta.
Sulla riscossione dei tributi ha relazionato l’assessore comunale delegata alle Finanze, Maria Carmela Serluca: “Il provvedimento è un atto di indirizzo. E’ una procedura aperta telematica che premia l’offerta più vantaggiosa. Il contratto attuale scadrà il prossimo 8 maggio”.
L’assessore ha spiegato: “I tributi sono la nostra linfa vitale per garantire servizi. E’ necessario avere delle figure con determinate competenze professionali e culturali che al momento mancano nei ruoli organici comunali. Noi non riusciamo a garantire il turn over puro e semplice: la sostituzione delle persone che vanno in pensione non è affatto agevole e, in queste condizioni, immaginare nella pianta organica figure che possano svolgere questa competenza ai tributi non è pensabile”.
Infine l’assessore ha chiosato: “In questo momento storico non possiamo rischiare di spostare le assunzioni, che sono state fatte essenzialmente di tecnici per i lavori finanziati ad altri settori. Qui occorrerebbero almeno 4 persone che attualmente non possono essere spostate all’ufficio tributi”.
E’ intervenuto il consigliere di opposizione di Città Aperta, Angelo Miceli: “Le nostre indicazioni in Commissione verranno integrate nel nuovo disciplinare. E’ un’attività che incide molto nella collettività perché tra i tributi lasciamo fuori solo l’Imu che gestiamo direttamente. Si è provato ad agire in house ma c’è la necessità di una gestione specialistica”.
Poi Moretti ha voluto dare un consiglio alla maggioranza: “Proviamo a strutturare un fascicolo del contribuente per tutti i tributi di cui risulti titolare. E con lo storico dei versamenti”.
Per il Pd è intervenuta Maria Letizia Varricchio: “Doveva esserci una relazione tecnica ed economica per comparare costi e benefici a supporto della delibera per far votare in consiglio con maggiore consapevolezza”.
Ha preso quindi la parola Francesco Farese del Gruppo Misto: “Abbiamo dato indirizzi per migliorare il servizio. E’ una proposta utile e meritevole quella che va verso la digitalizzazione dei servizi per fare in modo che il contribuente sia messo in condizione di agire per via telematica anche da casa”.
Poi Farese ha aperto il fronte con la società uscente affidataria del servizio di riscossione tributi, la Andreani: “Il rapporto non è stato idilliaco né esente da sottolineature da parte del Consiglio che ha avuto circa 250mila euro di aggio. Occorre capire se ci sono altre forme di gestione in house anche attraverso l’Asia che ha già una mappatura delle utenze per far abbassare il costo generale del servizio. Questa è la riteniamo una occasione persa con la scelta fatta dall’amministrazione che è differente”.
Anche Antonio Capuano della maggioranza si è detto d’accordo: “Sono per la internalizzazione dei servizi e chiedo una specifica motivazione del perché non è stato fatto dall’interno e ripristinare l’ufficio tributi. Il precedente tentativo fu maldestro”.
La Consigliera d’opposizione di Prima Benevento Rosetta De Stasio: “Siamo d’accordo sulla importanza di svolgere il servizio dall’interno per evitare la spesa dell’aggio. La Società Andreani è stata deficitaria anche per la mancata collaborazione con gli utenti”. Ad auspicare il servizio interno è anche il consigliere di maggioranza Antonio Picariello.
Disposta la votazione, la delibera è passata a maggioranza con 18 voti a favore, 8 astenuti e, come innanzi ricordato, con un solo “no”, quello di Panunzio.
Il sindaco Mastella ha precisato: “Centralizzare il servizio diventa complicato con la presenza modesta di addetti al settore. La battaglia all’Anci è quella di aumentare gli stipendi dei comunali. E’ ovvio che ci sono anche dipendenti che vanno via per andare dove sono meglio pagati.” Il primo cittadino ha poi concluso: “Speriamo di uscire quanto prima anche dall’Osl e chiudere il dissesto” .
Esaurito questo argomento, il Consiglio è quindi passato a discutere sull’accorpamento al demanio stradale di terreni di proprietà privata, utilizzati ad uso pubblico,
L’assessore Attilio Cappa ha illustrato il provvedimento affermando che si tratta di sistemare la competenza del pubblico su un gran numero di sedi stradali che registrano tutte cessioni a titolo gratuito” . La votazione ha visto 19 voti favorevoli e 7 astenuti
Si è quindi discusso dei debiti fuori bilancio, uno dei quali riguardava le competenze legali a seguito di una sentenza del Tar risalente all’anno 2019 per una vertenza con la Provincia circa la quota di tassazione della gestione del ciclo rifiuti.
Il consigliere Farese ha sottolineato: “Voglio soffermarmi soprattutto su spese legali tra Comune e Provincia per determinazione corrispettivo sui rifiuti. La transazione è stata pagata alla Samte con circa 1milione di euro ma nella transazione non erano state ricomprese le spese legali per il giudizio che pendeva davanti al Tar”. Il consigliere di opposizione ha sollecitato nuovamente una relazione sui debiti peraltro votata all’unanimità in consiglio comunale.
Anche la De Stasio ha esortato: “C’è stata una delibera consiliare per poter avere consapevolezza su come vengono prodotti i debiti per andare ad individuare la responsabilità nella produzione del debito. A quella delibera non è stato dato seguito se non in una occasione. Evidentemente ci sono dirigenti che perseverano e che hanno buttato il Comune nel dissesto tanti anni fa. Si continua ad agire allo stesso modo”.
La votazione sul provvedimento di riconoscimento è passata a maggioranza con 19 voti favorevoli.