Baselice (Bn) – Ne avevamo già parlato. A gennaio, Anteprima24 aveva raccolto la denuncia, figlia dell’esasperazione della popolazione per una terra deturpata, un cantiere a cielo aperto con buona pace dei cittadini. Parliamo del Fortore, e nello specifico di Baselice.
Un punto di riferimento per tutte quelle aziende che hanno a che fare con le energie rinnovabili. Terre che, via via, sono state completamente riempite, terre sature, che non hanno più uno spazio utilizzabile. E se lo spazio non c’è, se ne trova qualche altro in alternativa. In prossimità di falde acquifere o campi coltivati, vicino alle abitazioni, insomma dove si può.
Contadini che si sono visti espropriare il proprio terreno con un ritorno economico minimo, altri che non hanno più la possibilità di accedervi. Campi distrutti da vere frane che derivano dal terreno smosso per i lavori oppure fonti, come pozzi e fontane che non sono utilizzabili.
Una colata di fango (non tossico ma da smaltire come rifiuti) che ha invaso i terreni fino al fiume Cervaro e che ha riacceso i riflettori nuovamente sulla questione parchi eolici a Baselice. Le valutazioni sono state fatte alla presenza del Maresciallo Maggiore Cece che ha convocato dipartimento Cpt dell’Arpac di Benevento e il Corpo Forestale di San Bartolomeo in Galdo giunti sul posto in mattinata. Insieme hanno visitato la zona arrivando a prefigurare un possibile reato ambientale e di conseguenza alla delimitazione di un’area del parco appartenente a Enel in zona Pietramonte. Una zona che, dopo questa mattinata, diventa inaccessibile.
Proprio per questo, anche le acque delle fontane saranno sottoposte ad analisi data la vicinanza agli scavi per i cavidotti per capire se sono stati contaminati dai detriti degli scavi.
Una storia, quella dei fanghi, che si ripete con una certa cadenza, l’ultima fuoriuscita importante il 15 di settembre, anche perchè i lavori, il più delle volte, vengono fatti su zone franose e questo è il risultato.
Ciò che tutti sapevano a Baselice ha avuto la certificazione ufficiale con i sigilli che sono apparsi. Una battaglia lunga da parte dei cittadini fortorini che ha portato a un primo risultato.